’MORIRE PER IL LAVORO: UNA FERITA APERTA’. MATTARELLA OMAGGIA I MORTI DELLA THYSSEN

    Una tragedia immane, da non dimenticare mai, ricordata stamane anche dal Presidente della repubblica: “Ogni morte sul lavoro è una perdita irreparabile per l’intera società. E dieci anni fa, nella notte del 5 dicembre 2007, sette operai morirono nell’incendio nell’acciaieria della Thyssenkrupp a Torino”. Non senza commozione Mattarella ha poi ricordato i nomi delle vittime (Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, e Giuseppe Demasi), tenendo a sottolineare che “è giusto ricordare i loro nomi perché è una ferita che non può rimarginarsi accettare che si possa morire sul lavoro e per il lavoro. Il lavoro costituisce il cardine del patto di cittadinanza su cui si fonda la nostra Repubblica ed è un diritto del lavoratore e un dovere della società che vengano rispettate ed applicate le norme sulla sicurezza. In questi dieci anni – ha proseguito il Presidente – nella prevenzione degli incidenti e nel supporto agli infortunati sul lavoro sono stati fatti passi avanti, ma resta ancora molto da fare per far sì che la sicurezza venga considerata essa stessa un volano che contribuisce allo sviluppo. Ai familiari delle vittime e a coloro che in ogni altra tragedia sul lavoro hanno perso un collega, un amico, un familiare – ha quindi concluso il Capo dello Stato – rivolgo un solidale e affettuoso saluto”.
    M.