Morte di Imane Fadil analisi e sospetti

Morte di Imane Fadil analisi e sospetti si intersecano tra loro. E’ un vero e proprio giallo la morte di Imane Fadil la 34 enne testimone chiave del processo Ruby. C’è chi vede complotti, chi prova a far luce sul caso con cognizione di causa e analisi, sospetti e dubbi si legano a doppia mandata. Cosa è successo a Imane Fadil e perchè? La sulla morte della 34enne Imane Fadil è un vero mistero attorno a cui si ha appena una sola certezza: Imane Fadil è morta e dopo quasi 20 giorni e oltre un mese di ricovero ancora non si hanno risposte certe sul come, sul movente e sulla dinamica. Il corpo di Imane Fadil è all’obitorio e come sappiano, in attesa di un’autopsia che chiarisca i dubbi, non può essere visto né avvicinato neppure dai parenti.

Morte di Imane Fadil analisi e sospetti si intersecano tra loro. E’ un vero e proprio giallo la morte di Imane Fadil la 34 enne


Imane Fadil aveva fatto il suo ingresso da giovanissima nel mondo dello spettacolo tramite l’entourage artistico di Lele Mora ed era poi diventata un testimone chiave del caso Ruby e dei rinomati bunga bunga e cene eleganti che riguardavano l’ex premier Berlusconi nei tre processi incentrati appunto sulle cene di Arcore.  Il ricovero del 29 Gennaio scorso è stato l’anticamera della morte di Imane Fadil che, appunto, era entrata in ospedale alla fine del primo mese del 2019. Imane Fadil era a casa di un amico che la ospitava temporaneamente quando ha iniziato a sentirsi male avvertendo forti dolori all’addome accompagnati da vomito. Allora venne portata all’Humanitas, clinica di Rozzano, alle porte di Milano. Ci resterà fino al primo marzo, quando morirà alle 6 del mattino. Ebbene, in un mese in ospedale nessuno avrebbe capito che la paziente era la teste chiave del processo contro Silvio Berlusconi ma, soprattutto, nessuno ha saputo arrivare ad un quadro clinico completo e realistico: la prima diagnosi che viene fatta è di una grave “aplasia midollare“: il suo midollo osseo ha smesso di produrre globuli bianchi, rossi e piastrine, condizione tipica di tumori o malattie autoimmuni. Ricoverata in Terapia intensiva, la paziente venne sottoposta ad analisi per la ricerca di linfoma o di lupus (una malattia autoimmune che causa l’attacco degli anticorpi degli organi interni). Un mese che il procuratore capo di Milano Francesco Greco bolla come “un calvario”: Fadil dimagrisce, è spossata, passa dalla Rianimazione a Medicina, e ancora poi in Terapia intensiva. Dieci giorni prima di morire la ragazza confida a suo fratello Tarek e al suo avvocato Paolo Sevesi di credere di essere stata avvelenata. Ed è dopo 20 giorni di cure che l’Humanitas chiede alla clinica Maugeri di Pavia di effettuare analisi per capire se sia vero. Alcuni dei test sono negativi, ma per Imane inizia a essere troppo tardi.