MORTE DI PARTO – TASK FORCE DI ISPETTORI DAL MINISTERO DELLA SANITÀ A BRESCIA. IN ITALIA OGNI ANNO SI REGISTRANO 50 DECESSI MATERNI

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    Ha tempo fino al giorno dell’Epifania, lo staff tecnico inviato dal ministero della Salute (composto da dirigenti del ministero e dell’Agenas, dai Carabinieri del Nas, e da un rappresentante delle Regioni), per ispezionare gli Spedali Civili di Brescia, dove si è registrato l’ultimo decesso in sala parto. La task force visiterà anche le strutture sanitarie di Bassano del Grappa e San Bonifacio-Verona. Per ‘il caso’ registratosi invece all’ospedaleS. Anna di Torino, in attesa degli esami autoptici, si parla di ‘unevento eccezionale e imprevedibile’, e che il nosocomio abbia risposto all’altezza dell’eccellenza che rappresenta. Ma purtroppo, di casi come questi, incredibile a dirsi, il Paese ne registra molti ogni anno:  “Sono50 l’anno i decessi materniin Italia, pari a 10 casi ogni 100 mila nascite. Casi rari e distribuiti in maniera capricciosa. Il fatto che in questi giorni se ne siasno concentrati 5 è solo un caso, e va interpretato in questa logica, ce lo dice l’analisi statistica del passato. Le donne che sono in gravidanza o stanno per partorire non devono allarmarsi o stare in ansia, perché questo non fa bene”. E’ quanto rivela la ricercatrice del Centro nazionale epidemiologia e sorveglianza per la promozione della Salute della donna e dell’età evolutivadell’Istituto superiore di sanità(Iss), Serena Donati, all’Adnkronos Salute. Quelli di questi giorni  “Sononumeri compatibili con quello che ci dice il nostro sistema di sorveglianza – dice l’esperta –  Abbiamo una media di decessi materni bassissima anche rispetto a Paesi come gli Usa e certificato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità”. In merito alla proposta avanzata dalla presidente della Commissione sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi, di istituire un registro dei decessi materni all’Iss, la Donati replica che in effetti questo “c’è già, ed è assolutamente meglio un sistema di sorveglianza come quello che abbiamo all’Iss rispetto ad un registro. Noi raccogliamo i dati e li leggiamo in maniera critica, cerchiamo di capire le strategie da mettere in campo e aiutiamo all’elaborazione dilinee guida e protocolli”.

    M.