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Morte Kobe Bryant, chi era Gianna, la secondogenita deceduta in elicottero soprannominata Gigi

Una tragedia nella tragedia. La morte di Kobe Bryant si trascinerà una inevitabile, interminabile, infinita coda di dolore e di tristezza planetaria che non scemerà con il tempo, ma si rafforzerà nel concetto di ‘eternità‘ che, mai come in questi casi, accompagna la fine di una vita contraddistinta da un’esistenza gloriosa in quanto eccellenza mondiale nel mondo del basket, consegnando alla storia un’ulteriore leggenda tra le più intramontabili.

Ma al dolore ‘mediatico’, semmai così lo si può definire, che accompagna milioni di fan in tutto il globo e capace senz’altro di rendere per l’appunto eterno Kobe Bryant con la gloria con cui si è preso un preso un pezzo di storia, si accompagna quello privato, intimo, che si connette ai sentimenti più privati dei familiari che adesso l’asso della pallacanestro made in USA ha tristemente e precocemente lasciato. Non solo.

Perchè, come è emerso, a perdere la vita con lui in questo drammatico e tragico incidente in elicottero, insieme ad altre 7 persone, c’è stata anche la figlia di Kobe: per l’esattezza la secondogenita del campione NBA. Si trattava di Gianna, soprannominata Gigi. Era con lui a bordo, e stava recandosi agli allenamenti.

Morte Kobe Bryant, chi era Gianna, la secondogenita deceduta: basket, perchè la chiamavano Gigi

Già: perchè ‘Gigi‘ stava seguendo le orme del padre: voleva diventare una star del Basket e, secondo molti, ne aveva le ‘stimmate’. La tragicità del destino, purtroppo, non ha voluto che andasse così. Ma chi era Gianna, detta Gigi, la figlia di Kobe Bryant?

Tifosi in lutto in tutto il mondo, addetti ai lavori, fan, persone sparsi in tutto il globo, una volta appresa la notizia, hanno iniziato a piangerne la morte: Kobe Bryant è morto in un incidente in elicottero. E con lui, oltre alle altre sette persone anche la figlia Gianna. Chi era, cosa faceva, e come stava evolvendosi la sua vita?

La giovanissima, brillante e dotata Gianna stava seguendo le orme paterne, vogliosa di imporsi nel mondo della pallacanestro con tutti i sentimenti, malgrado la difficoltà di poterlo fare portando un cognome pesantissimo. Ecco la storia della figlia Gigi, morta con suo padre Kobe Bryant nell’ incidente in elicottero.

Gianna era la secondogenita delle quattro figlie nate dalla relazione tra il campione NBA con la moglie Vanessa. Era di fatto già divenuta una piccola stella del basket femminile, una vera promessa.

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Il suo impegno non ha freni: la giovane Gianna sognava un futuro nella Wnba. Negli ultimi anni suo padre Bryant aveva iniziato ad allenarla, aa portarla con sè a bordo campo per assistere a diverse partite Nba e a darle tutti gli insegnamenti che solo una delle più lucenti star del basket può dare.

Purtroppo, tra le 9 vittime dell’incidente di elicottero in cui ha perso la vita Kobe Bryant, c’è anche lei. Sua figlia.  Con la leggenda dell’Nba si spegne anche troppo precocemente anche la vita di sua figlia, la 13enne Gianna Maria Onore, il cui soprannome era Gigi.

Molti addetti ai lavori, come anticipato, la consideravano già una stella del basket e lei era pronta a far di tutto per diventare una stella nella Wnba, la lega femminile statunitense. Bryant del resto si era messo di impegno: sovente portava sua figlia a vedere partite della Nba e sul web erano molto gettonati i video in cui lui, da bordo campo, le dava lezioni e indicava alla sua “Gigi” movimenti, schemi e giocate. Di fatto, allenava sua figlia.

Gli allenamenti con papà Kobe erano una manna per lei: seguire le partite dell’Nba poi un esercizio formativo fondamentale.
Gianna, la secondogenita delle quattro figlie di Kobe Bryant e di sua moglie Vanessa era quella che più ha voluto seguirne le orme.

Le altre figlie del campione sono Natalia, 17 anni, Bianka, 3 e Capri, di appena 7 mesi. Kobe Bryant e Gigi si sono spenti dopo essere saliti sull’elicottero che li stava portando proprio a un allenamento della squadra di bsaket della ragazza, nei pressi di Los Angeles.

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Negli ultimi anni Bryant aveva anche personalmente scelto di allenare la squadra della figlia, provando a trasferire quel che aveva appreso in 20 anni di carriera da star del’NBA.

Non solo i video, ma anche i giudizi di tanti esperti parlavano di lei come di un talento naturale: Gianna stava imparando molto da papà Kobe e sapeva bene anche che tipo di eredità stava assumendo.

“Ci penso io a portare avanti l’eredità di mio padre”, aveva detto. A farlo sapere era stato lo stesso Kobe al programma tv di Jimmy Kimmel: “I miei fan si avvicinano a me quando c’è anche lei e mi dicono: ‘Devi avere un figlio maschio per portare avanti la tua eredità’. Lei a quel punto interviene dicendo: ‘Tranquilli, ci penso io’”.

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