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Mosca, attivista di Navalny ‘mobilita’ il figlio del portavoce Peskov che replica: “Risolverò ad un altro livello”

Non pensiate che la corruzione, il nepotismo, ed il sistema che premia ‘gli amici degli amici’ siano ad esclusivo appannaggio del nostro Paese: questo indegno e vigliacco fenomeno esiste ovunque e, a maggior ragione, in quei paesi dove il concetto di democrazia è a dir poco ‘astratto’.

Mosca, attivista di Navalny ‘mobilita’ il figlio del portavoce Peskov che replica: “Risolverò la cosa ad un altro livello”

Ed oggi, all’indomani del decreto di Putin che ‘apre a tutti i ragazzi’ la chiamata alle armi per andare a combattere in Ucraina, qualcuno ha pensato bene di ‘saggiare’ il patriottismo interno degli alti funzionari del Cremlino, denunciando alo stesso tempo come, anche qui, ‘le amicizie contano’. Oltretutto, tanto per peggiorare la situazione, il presidente russo ha annunciato che, ‘intanto’, sono stati richiamati ben 300mila riservisti.

Così, un attivista del movimento che sostiene il celebre oppositore russo Alexey Navalny (che scampato ad un avvelenamento è stat spedito da Putin in una sorta di lager), fingendosi un alto funzionario dell’ufficio leva dell’esercito, ha telefonato al figlio di Peskov (portavoce del Cremlino), chiedendo se fosse pronto a partire tra le fila dei riservisti. Dopo una pausa di gelo, il giovane Nikolai Peskov ha liquidato ‘la chiamata’ affermando cheRisolverò la cosa ad un altro livello“.

Davanti ai giovani russi in fuga all’estero Putin rassicura: “Mobilitati solo i riservisti e chi ha specializzazioni militari”

Dal canto suo, evidentemente spiazzato – soprattutto imbarazzato – dalla fuga di massa da parte dei giovani russi, Putin è intervenuto nuovamente assicurando cheLo ripeto, stiamo parlando solo di una mobilitazione parziale. Ciò significa che solo quei cittadini che sono nelle riserve e soprattutto, coloro che hanno prestato servizio nelle forze armate, hanno determinate specializzazioni militari ed un’esperienza rilevante saranno soggetti a coscrizione“.

Oggi radunati i primi 300mila riservisti. Insospettisce il settimo dei 1o punti del decreto: non è stato reso pubblico

Fatto sta che intanto, con il raduno dei primi 300mila, la mobilitazione è già iniziata e, come spiega l’agenzia di stampa ‘Tass’, ‘Chi verrà mobilitato avrà lo status di militare a contratto e riceverà un salario adatto’. Dal canto suo, prosegue l’agenzia, il Consiglio dei ministri ha fatto sapere che ‘Intraprenderà passi per venire incontro ai bisogni delle forze armate russe, delle altre truppe, formazioni e corpi militari“.

Nel decreto viene indicato che i vari leader regionalidevono fornire coscritti nella quantità e i tempi previsti dal ministero della Difesa per ogni territorio’. Tuttavia, la cosa he lascia interdetti, come hanno riferito diversi media, è che il decreto in questione è articolato in 1o punti ma, rispetto al settimo pubblicamente non è stato scritto nulla, un evidente ‘omissis’. Cosa sta a significare?

Max