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Motopesca  italiani ancora nel mirino degli ‘sceriffi libici’ mentre si trovano in acque internazionali

Già la situazione economica è quella che è, ed appena ieri una rappresentanza di pescatori si è presentata sotto Montecitorio per urlare la loro rabbia: gli aumenti indiscriminati del gasolio costringono i pescatori a tenere ferme le loro flotte.

Motopesca  italiani nel mirino degli ‘sceriffi libici’, che aprono il fuoco mentre si trova in acque internazionali

Poi oggi, altra vergogna, per chi sfidando la miseria si è avventurato per cercare di portare qualche euro a casa, anche la beffa: per l’ennesima volta una motovedetta di ‘sceriffi libici’ ha pensato bene sparare diversi colpi contro due pescherecci italiani che, va sottolineato, in quel momento si trovavano a navigare in un tratto marino riferibile ad ‘acque internazionali’, a Nord di Bengasi.

Motopesca  italiani nel mirino degli ‘sceriffi libici’, i precedenti vergognosi finiti col pagamento di un ‘riscatto’

In realtà erano due i natanti italiani, come ormai risaputo ormai notoriamente e puntualmente ‘ostacolati’ dai libici.

Chi non ricorda infatti l’indegna situazione dei pescherecci di Mazara, sequestrati 2 anni fa per mesi dopo essere stato centrato da diversi colpi di arma da fuoco (che ferirono anche il comandante)? Non solo allora il governo dovette seguire una ‘trattativa farsa’, durata mesi ma, addirittura ‘pagare’ quei ‘cialtroni’ che accusavano i nostri pescatori di essere degli spacciatori o qualcosa di simile.

Motopesca  italiani nel mirino degli ‘sceriffi libici’, fortuna l’intervento immediato del ‘Gregale’ della Marina Militare

Stavolta fortuna ha voluto che nelle vicinanze dell’ennesimo atto intimidatorio da parte dei libici, vi fosse la fregata Grecale della Marina Militare, che in queste settimane è impegnata operativamente nell’area in questione. Avvertita dia due pescherecci, il ‘Luigi Primo’ ed il ‘Salvatore Mercurio’, dopo aver constatato l’effettiva posizione in acque internazionali delle due motopesca siciliane, individuata la motovedetta, la Grecale (che avremmo preferito avesse tirato contro un paio di ‘botte’), ha immediatamente contattato l’unità libica, comunicando che, per l’appunto, i pescherecci non erano all’interno della cosiddetta ZPP (Zona di Protezione della Pesca), dichiarata dalla Libia e quindi di ‘lasciare in pace’ i due natanti italiani.

Motopesca  italiani nel mirino degli ‘sceriffi libici’, nessun ferito fra i pescatori italiani, assistiti dalla Marina Militare

Raggiunta quindi la ‘Salvatore Mercurio’, la fregata della Marina Militare ha trasbordato un team sanitario per sincerarsi delle condizioni di salute dei pescatori e, al contempo, per sicurezza ha imbarcato sui pescherecci  anche alcuni uomini della Brigata Marina San Marco. Ovviamente nel frattempo la motovedetta libica è sparita.

Motopesca  italiani nel mirino degli ‘sceriffi libici’, avvertito il ministro Guerini. L’inquietante silenzio del governo italiano

Ovviamente della situazione è stato subito informato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

Tuttavia, nonostante la gravità della situazione (ovviamente i libici miravano al ‘solito’ sequestro estorsivo, dichiarando di averli sorpresi nelle loro acque), per il momento da parte del governo non c’è stata nessuna dichiarazione ufficiale. E vista l’aria che tira, soprattutto da quando in Libia contiamo nuovamente come il 2 di coppe, probabilmente (pena l’immediato arrivo di decine di gommoni carichi di disperati), nessuno si avventurerà in dichiarazioni ‘rischiose’.

Motopesca  italiani nel mirino degli ‘sceriffi libici’, la denuncia ‘solitaria’ del sindaco di Mazara del Vallo

Da segnalare invece il legittimo sfogo di Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo, il quale ha invece denunciato: “I pescherecci siciliani attaccati dalle motovedette libiche sono stati salvati dalla nostra Marina militare, altrimenti avrebbero rischiato di essere sequestrati come i nostri pescatori. Questa situazione così pericolosa va risolta al più presto. Hanno vissuto un’esperienza come quella dei nostri pescatori, la motovedetta libica ha cominciato a sparare dei colpi, ripeto, per fortuna è intervenuta la fregata italiana della Marina militare e i libici sono andati via. Tutto ciò è preoccupante e ci riporta indietro nel tempo e ci ricorda che può succedere nuovamente. Le uniche misure prese sono state un invito a cambiare area di pesca. Impossibile”. Quindi, molto amareggiato, il primo cittadino del noto centro ittico siciliano ha toccato il ‘nervo scoperto’ di questa vergognosa situazione, destinata ad non essere mai risolta: “Resta in piedi il problema della governance di quella parte di mare…“.

Max

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Max Tamanti