MUSEO SHOAH, MARINO: PRONTO A DISCUTERE DOCUMENTI, NON LE VOCI

“L’ho detto anche abbastanza sottovoce: c’è un progetto, io personalmente rimango fermo a ciò che conosco, ovvero il progetto discusso dall’assemblea dei soci fondatori. Se la Comunità ebraica, come mi sembra di leggere dai giornali, ha delle proposte diverse, la sede è sempre l’assemblea dei soci e io sono a disposizione. Io purtroppo sono fatto così: lavoro sui documenti esistenti non sulle voci. Se esiste una diversità di vedute che ha una sostanza razionale è evidente che se ne debba discutere. Al momento non ho documentazioni o indicazioni ufficiale se non voci che alcuni all’interno della comunità ebraica hanno pensieri diversi”. Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, a margine dell’inaugurazione del sottopasso su via Tiburtina, a chi gli chiedeva in merito alla questione del museo della Shoah. “Sono addolorato che siano oltre otto anni che si attende questa opera però non sono certo io che posso partecipare a un dibattito che ritengo debba essere soprattutto interno alla comunità che tanto ha sofferto. Certamente – ha aggiunto il primo cittadino – è evidente che debba esserci tutta la concentrazione possibile perché vanno ascoltate voci per me emotivamente e umanamente importanti come quelle delle figure carismatiche che ogni anno ci aiutano ad accompagnare i ragazzi ad Auschwitz che ovviamente sentono l’esigenza di poter concludere la propria vita con una testimonianza nella città di Roma che ricordi il dramma che questa città ha vissuto. Su questo sono assolutamente pronto”.