Nave Diciotti, Salvini: solo i bambini possono scendere

    Sempre più complessa e intricata la vicenda della nave Diciotti, e sempre più alte le polemiche che hanno spinto una grossa fetta di popolazione e di esponenti politici a criticare da un lato (e a patrocinare dall’altro) le parole e le azioni del ministro Salvini nel merito.
    “Ci sono bambini? Scendano, anche subito”. Matteo Salvini, il ministro dell’Interno, non fa marcia indietro sulla Diciotti, la nave militare italiana che da due giorni si trova a Catania, con 177 migranti: solo i minori non accompagnati possono sbarcare, secondo il Viminale che per bocca di Salvini afferma la propria posizione. Tutti gli altri devono restare a bordo. In serata tutti i 27 minori non accompagnati che erano a bordo sono scesi a terra per raggiungere strutture di accoglienza.
    In merito alla possibilità di aprire un’inchiesta per sequestro di persona contro ignoti, Salvini attacca: “Non sono ignoto. Sono qua. Sono Matteo Salvini. Senatore e ministro dell’Interno con mandato preciso di difendere i confini e occuparsi della sicurezza di questo Paese. Mi volete indagare? Indagatemi. Mi volete processare? Processatemi. Ho spalle larghe. Ma con il mio permesso, a parte i bambini, non sbarca nessuno. Se vuole intervenire il presidente della Repubblica lo faccia. Se vuole intervenire il premier lo faccia. Ma per me l’Italia ha già dato. Se l’Europa non fa il suo dovere, per quanto mi riguarda le navi, come arrivano, possono tornare indietro”. In questo modo ha twittato Salvini: Nessun ignoto, INDAGATE ME! Sono io che non voglio che altri CLANDESTINI sbarchino in Italia. Se mi arrestano, mi venite a trovare Amici?
    Salvini non risparmia nessuno, neanche Fico, la terza carica dello Stato: “Tu fai il presidente della Camera. Io faccio il ministro dell’Interno”. E poi, sarcastico: “Bertinotti, Fini, Boldrini e Fico. Mi viene il dubbio che non sia una carica troppo fortunata”. La risposta arriva via Twitter: “Per me fare il presidente della Camera significa fare sì che lo Stato non rinneghi mai principi fondamentali e dignità umana. Sono stato eletto per questo, rinunciando allo stipendio da presidente” scrive Fico.