’NDRANGHETA, TRUFFE E RICETTAGGIO. 61 ARRESTI TRA UMBRIA E GERMANIA di Andrea Ubertini

    4769news.jpg

    Dal 2008 Natalino Paletta operava sotto traccia in una fitta ragnatela che garantiva “saldi collegamenti” con le cosche calabresi di origine e un notevole controllo sul tessuto economico locale. 61 gli arresti dei carabinieri del Ros, a sgominare una cellula criminale che contava affiliazioni in grado di coprire tutto lo Stivale, dalle province di Perugia, Roma, Crotone, Cosenza, Arezzo, Siena, Macerata, Viterbo, Caserta, Bologna, Varesse, fino in Germania.Gli investigatori hanno parlato di “modalità tipicamente mafiose”, che condizionavano le attività delle imprese perugine mediante incendi ed intimidazioni. Gli imprenditori erano costretti ad emettere false fatture nonché a cedere le proprie imprese agli indagati o a loro prestanome. Dopo essersi impadroniti dell’azienda la privavano delle sue linee di credito e ne provocavano la bancarotta fraudolenta. Numerose truffe sono state effettuate anche nel campo dell’edilizia ai danni di fornitori di materiali edili che venivano ricettati attraverso titolari di imprese e ditte calabresi, e poi reimpiegati per la costruzione di edifici e fabbricati in altre parti della Penisola. I proventi derivati dagli illeciti, che vanno oltre i 30 milioni di euro, “sono stati reimpiegati per acquistare beni immobili ed attività commerciali nel settore dell’intrattenimento e del fotovoltaico, anche intestati a prestanome”, per “dissimulare la reale riconducibilità dei beni alla cosca”.Tra i reati contestati anche traffico di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione, oltre ad usura, estorsione, bancarotta fraudolenta, trasferimento fraudolento di valori, truffa, danneggiamento ed associazione di tipo mafioso.  Il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, che ha guidato l’operazione “Quarto Passo” contro il gruppo di matrice ’ndranghetista, ha voluto sottolineare l’intezione del gruppo di entrare nel settore della green economy. Ha inoltre affermato che quello umbro è un “tessuto socio-economico sostanzialmente sano”, dato che non sono emersi collegamenti con la pubblica amministrazione e la politica. Evidenziando poi la disponibilità a collaborare degli imprenditori truffati, ha aggiunto che  dovrebbe essere un segnale importante anche per altre regioni. Sono arrivati a seguire i complimenti della governatrice della Regione Umbria, Catiuscia Marini, alle forze dell’ordine ed alla magistratura, tenendo anche lei a sottolineare come questa operazione “evidenzia una società regionale sana, che vuole reagire a queste infiltrazioni”.