Nel bolognese una scuola sotto ispezione per un presunto compito contro Salvini

    La scuola media di Castel del Rio, sull’Appennino Bolognese, sarebbe coinvolta in un’attività di ispezione, avviata dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, in seguito ad un compito di italiano. La docente aveva infatti chiesto ai suoi alunni di scrivere un testo sotto la traccia “Esprimete i vostri desideri” e far infiammare la polemica sarebbero state alcune risposte apertamente contro la Lega. C’è infatti chi ha scritto “Come facciamo a cacciare Salvini?”: la docente ha invitato a cancellare, ma sembra che l’alunna lo abbia scritto ugualmente insieme ad altri desideri più comuni, “smettere la guerra” e “guarire molte malattie”, oppure “risolvere la desertificazione” e avere macchine ad energia pulita. Immediata la condivisione sui social non appena il quaderno è arrivato a casa con la paginetta a cui è stato apposto un punto interrogativo, sulla cacciata del ministro dell’Interno, da parte della docente di italiano. La Lega si infiamma e polemizza sulla vicenda, con una nota stampa: “Certi insegnanti, anziché educare, fanno propaganda politica”. E si arriva alla follia.
    Un caso “che non esiste nemmeno”, precisa il direttore dell’ufficio scolastico dell’Emilia Romagna Stefano Versari anche in risposta a Matteo Salvini che immediatamente interviene, col condizionale, per capire se la cosa è vera. ’’Non ci voglio credere, e infatti andrò fino in fondo per verificare se siamo di fronte a uno scherzo o a una triste realtà. Scriverò al ministro della pubblica Istruzione. Un abbraccio a quei bimbi da parte di un papà che lavora per una scuola senza pre-giudizi in un Paese libero’’, afferma il ministro dell’Interno.
    Non c’è nessun compito in classe o a casa, precisa il provveditore Versari, dato dall’insegnante ai bambini – come denunciato dal commissario provinciale della Lega Daniele Marchetti, che è anche consigliere regionale dell’Emilia-Romagna -, ma un incidente nato da un esercizio fatto in classe. “Si tratta della ’bottega dei desideri’, una pratica didattica fatta all’inizio di un nuovo ciclo scolastico per far conoscere i bambini tra di loro e all’insegnante”. Ogni alunno esprime un desiderio e trascrive sul quaderno quelli degli altri, per parlarne poi insieme al docente e conoscersi. Il ’casus belli’ sarebbe un desiderio particolare, “cacciare Salvini”, che l’insegnante, secondo quanto riferito dalla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Borgo Tossignano al direttore Versari, avrebbe anche chiesto di non trascrivere insieme agli altri.

    “Per precauzione – sottolinea Versari – ho chiesto sull’ episodio una relazione scritta. Ma ho la percezione di una realtà che cerca l’esorbitanza, e che quando l’esorbitanza non c’è tende a costruirla”, a “stravedere rispetto alla realtà”, “non è un bel segnale”.

    “Auspico che sia una fake news perchè, se così non fosse, questo insegnante andrebbe allontanato immediatamente degli alunni”: è quanto dichiara la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni che sottolinea: “Il fatto è di una gravità inaudita, per tali motivi ho preallertato il Ministero dell’Istruzione”.