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Nel centrodestra i ‘movimenti’ di Toti-Lupi e Cesa-Brugnaro riaprono lo scontro sui seggi da assegnare

In questi giorni, nell’ambito della coalizione del centrodestra il nodo principale verte sull’attribuzione dei seggi in quota centrista, una ‘questione’ che dovrebbe risolversi – dicono – entro martedì. Tuttavia, a ‘complicare’ ulteriormente la faccenda, il ‘nuovo tavolo degli alleati’, oggi infatti sono stati ufficializzati i due accorpamenti che vedono l’Nci di Maurizio Lupi fare un patto elettorale con Giovanni Toti, leader di Italia al Centro, d’accordo sul presentare un simbolo unitario. Stesso identico accordo anche fra Lorenzo Cesa per l’Udc, e Luigi Brugnaro di ‘Coraggio Italia’.

Centrodestra, la ripartizione delle quote: con la ‘novità’ di Toti e la scelta dell’Udc, è tutto da rivedere

Inizialmente o meglio, fino alla settimana scorsa, alla luce delle evidenze, riunitosi appositamente, il vertice aveva espresso l’intenzione di assegnare  11 seggi ai centristi, nello specifico a ‘Coraggio Italia’ ed a ‘Noi con l’Italia’. Ovviamente, ‘la novità del giorno’, rappresentata dalla neonata coalizione di Giovanni Toti, e la decisione dell’Udc – di non correre più in lista con Fi – puntando a una mini-alleanza con ‘Coraggio Italia’, hanno di fatto ‘scombinato’ gli equilibri’.

Centrodestra, la ripartizione delle quote fa irritare Brugnaro che ‘avverte’: “Punteremo i piedi . Adesso basta”

Stando infatti a quanto riferito stamane da una fonte autorevole in seno alla coalizione, si stava pensando di  attribuire 12 o 13 seggi ai centristi, includendo di fatto una quota di uninominale in più per ‘Italia al centro’. Ma ora si crea l’esigenza di dover ‘quotare’ anche l’Udc, fresca dell’accordo con Coraggio Italia. Dal canto duo Brugnaro è parso abbastanza contrariato, tanto è che, sapendo stavolta quanto sia prezioso ‘anche un singolo voto’, ha alzato il tiro avvertendo chePunteremo i piedi . Adesso basta, non ci si può far prendere sempre a pesci in faccia“.

Max

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Max Tamanti