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“Noi stuprate da 4 ragazzi una settima prima del caso di GrilloJr, ma i pm vogliono archiviare. Un’ingiustizia…”

Un caso infame e vergognoso, come soltanto lo stupro può essere fra tutti i reati contemplati, che rischia di rappresentare un ‘orribile’ precedente visto che, stando a quanto denunciato dalla giovane vittima, i pm vorrebbe invece archiviare.

Una vicenda da incubo non soltanto per quanto vissuto dalle vittime in termini di violenza fisica ma, se così fosse, altrettanto dolorosa soprattutto sotto l’aspetto psicologico.

Una storia che se oggi trova spazio sui giornali lo si deve alla sensibilità di Elvira Terranova, giornalista dell’agenzia di stampa AdnKronos, che la racconta attraverso la lucida e sofferta testimonianza della giovane vittima:

“Archiviazione perché tra i miei stupratori non c’è il figlio di Beppe Grillo?”

“Da quella notte soffro di depressione cronica. Non ho più voglia di ridere, di divertirmi. Di uscire. E’ stato terribile. A distanza di due anni sto ancora malissimo. Prendo psicofarmaci, non riesco a dormire. Penso sempre a quella maledetta notte in cui la mia amica ed io siamo state stuprate, per più di un’ora, su una spiaggia a Porto Cervo, da quattro ragazzi, quattro energumeni. Hanno abusato di noi. E adesso la Procura di Tempio Pausania chiede l’archiviazione per tutti e quattro. La stessa Procura che ha chiesto, invece, il processo per altri quattro ragazzi accusati dello stesso reato. Ma tra i miei stupratori non c’è il figlio di Beppe Grillo… Sono molto amareggiata. Non so se credere ancora nella giustizia”.

Per i pm dalle indagini ‘non sarebbe stata dimostrata la violenza di gruppo’

Residente nel Lazio, appena 22enne, ribattezzata Giulia per motivi di privacy, otto giorni prima che si consumasse l’altro ben noto stupro (nel quale sarebbe coinvolto GrilloJr), lei ed una sua amica sono state letteralmente ‘assalite e violentate’ da quattro giovani sulla spiaggia di Baia Sardinia, nella notte  fra l’8 e il 9 luglio del 2019. Il cuore di questa triste vicenda è rappresentato dal fatto che, mentre per la violenza nel quale compare un ‘figlio vip’ la Procura di Tempio Pausania ha chiesto il rinvio a giudizio, diversamente, per i quattro ragazzi che hanno abusato di Giulia e la sua amica, ha invece chiesto l’archiviazione, in quanto ‘non sarebbe stato dimostrato la violenza di gruppo’.

Un caso incredibilmente simile a quello ‘più famoso’ avvenuto otto giorni dopo

Eppure, come assicura l’AdnKronos, i due distinti casi di violenza presentano in realtà molte similitudini. Anche nel caso di Giulia ci sarebbe un video di poche decine di seconde che rivelano lo stupro. Anche Giulia e l’amica sono state abbordate in un locale solo che, a differenza dello ‘stupro da copertina’ (denunciato una settimana dopo a Milano), Giulia e l’amica già al mattino dopo erano nella stazione dei carabinieri di Budoni per sporgere denuncia.

Dunque, rimarca ora la 22enne, “Perché per il nostro caso la stessa Procura ha chiesto l’archiviazione, mentre per il figlio di Grillo è stato chiesto il rinvio a giudizio?”.

La madre della 22enne laziale: “Stessi fatti, e per chi ha distrutto la vita di mia figlia nulla?”

“Sono due casi fotocopia, eppure per il figlio di Grillo è stato chiesto, giustamente, il processo, e per gli stupratori di mia figlia, l’archiviazione. Perché? Hanno fatto un gran casino sul caso di Grillo, giustamente. Invece per gli stessi fatti, i quattro giovani che hanno distrutto l’esistenza di mia figlia, vanno archiviati“, domanda e si domanda con il cuore lacerato la madre di Giulia. Ora le due giovani hanno presentato opposizione alla richiesta di archiviazione e, l’udienza davanti al gup avrà luogo 14 settembre.

Il procuratore di Tempio: “Non sono emersi elementi obiettivi, idonei all’incolpazione dei responsabili”

Dal canto suo il Procuratore Gregorio Capasso è stato ‘chiaro’ sin dall’inizio: in questo caso mancano gli estremi per chiedere il processo, in quanto “non sono emersi elementi obiettivi, idonei all’incolpazione dei responsabili e nemmeno sufficienti a dimostrare la consumazione del reato in trattazione”. Dunque la Procura di Tempio Pausania (interessata anche del caso dove compare Grillo Jr), si trincera dietro al fatto che “l’attività di indagine compiuta non solo non ha consentito di acquisire elementi di prova sufficienti per ritenere integrate e comunque dimostrate e dimostrabili le ipotesi di reato, bensì ha anche messo in luce una serie di incongruenze tali da indurre gli investigatori a dubitare della obiettiva corrispondenza a realtà del vissuto delle vittime, sì come descritto dalle dichiarazioni delle stesse, o quantomeno della oggettiva percepibilità dello stesso, sì da condurre a valutare lo stesso sotto due diversi profili: uno emozionale, che vede le due ragazze sicuramente offese secondo la loro percezione dei fatti e, quindi, secondo una soggettiva elaborazione del ricordo. L’altro, critico, asettico e razionale, al quale deve attenersi questo pubblico ministro nel valutare analiticamente i fatti”.

Le perizie della psichiatra e dello psicoterapeuta concordi sul terribile trauma subito

Dal canto loro i quattro giovani interrogati hanno negato ogni addebito. In mano ai legali di Giulia e della sua amica, le perizie psichiatre e psicologiche che come nel caso delle 2enne, dopo due anni di terapie spiegano che la ragazza “è in trattamento a seguito degli esiti traumatici di un episodio di violenza sessuale di gruppo accaduto il 9 luglio 2019. Da quel momento – certifica la psichiatrala ragazza presenta sintomi depressivi importanti, angoscia, ansia, insonnia, sogni traumatici, fobia sociale, paura di stare da sola, ha il timore di essere violentata“. Fobie e disturbi per i quali è costretta a ricorrere a numerosi psicofarmaci. Ed anche lo psicoterapeuta conferma la difficile situazione di Giulia, che “Ha iniziato a manifestare a seguito di un grave evento traumatico (violenza fisica), sintomatologia ascrivibile a disturbo post traumatico da stress, caratterizzata da fenomeni dissociativi, labilità dell’umore, incubi notturni, stato di allarme. La severità del quadro clinico ha reso necessario il trattamento specialistico in ambiente ospedaliero nel dicembre 2019 e aprile 2020“.

Per i pm: “Gli elementi acquisiti insufficienti per giudicare e dimostrare le ipotesi di reato rubricate”

Perizie accurate e precise che tuttavia non possono essere esclusivamente collegate a quanto denunciato riguardo a quella precisa notte perché, spiegano i pm, “Difetta la prova di una condotta violenta o minacciosa in ogni sua forma da parte degli indagati, apparendo al contrario la condivisone delle decisioni e agiti tra questi e le persone offese. Gli elementi acquisiti, risultano, dunque, insufficienti per giudicare integrate e comunque dimostrate e dimostrabili le ipotesi di reato rubricate, per assenza della prova sia della violenza o minaccia sia della costrizione a subire la violenza sessuale, elemento costitutivo sul versante oggettivo del fatto di reato, tale da determinare innanzitutto un difetto di prova sulla sussistenza del fatto“.

La Procura: “Evidenti incongruenze tra i fatti immortalati e le dichiarazioni delle vittime”

Inoltre, osserva ancora la Procura, “la scelta di recarsi in acqua appartiene autonomamente alle persone offese, cioè alle due ragazze, e non è stata un alcun modo indotta dagli indagati, e in secundis, anche laddove volessere ritenersi integrato in questo l’evento costrittivo, dalla documentazione in atti, punctum dolens dell’impianto accusatorio sarebbe pur sempre costituito dalla prova dell’elemento psicologico del reato in capo agli indagati”. Insomma, allo stato dei fatti, secondo i magistrati ci sarebbero “evidenti incongruenze tra i fatti immortalati e le dichiarazioni delle vittime, tali da insinuare una serie di dubbi più che ragionevoli“.

Dubbi e perplessità che pesano oltremisura sul già provato stato psicofisico di Giulia che, oltre a denunciare quella che ritiene “un’ingiustizia”, oggi vive come fosse una colpa: “Sono stata stuprata da quattro energumeni in acqua, e se mi fossi ribellata rischiavo di affogare. Forse è stata colpa mia?…”.

Non sta certo a noi appurare la verità, altro non possiamo che riferire quanto denunciato. Confidiamo in un surplus di indagini così da poter confutare definitivamente ogni dubbio o perplessità espressa dai pm….

Max