’NON CERCHIAMO VENDETTE E SIAMO GRATI AI BRITANNICI, MA DEBBONO PRIMA SALDARE I DEBITI’

    “Ora dobbiamo affrontare le conseguenze della Brexit. Brexit vuol dire Brexit, dicono, ma stanno scoprendo, come noi, nuovi problemi giorno dopo giorno. E’ questo il motivo per cui questo processo prenderà più tempo di quanto si pensava inizialmente. Sui diritti dei cittadini stiamo facendo dei progressi, anche se non capisco quale sia il problema: perché non dire semplicemente, con il buon senso che ormai non è più una categoria della politica, che le cose rimarranno come sono adesso”. Incontrando gli studenti a Lussemburgo, stamane il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha commentato la situazione della Brexit, sottolineando che il Regno Unito “deve pagare”, e dunque trovare un accordo per mantenere, e quindi saldare, il conto degli impegni presi con la Ue a 28 paesi. Solo allora sarà possibile intraprendere i termini sui quali stabilire la relazione futura con l’Ue. “I cittadini Ue – ha aggiunto Juncker – sono in Gran Bretagna e quelli britannici sono nell’Ue: lasciamoli dove stanno, perché stiamo discutendo cose senza senso come queste? I cittadini hanno diritti perché sono cittadini. Non abbiamo trovato per ora un vero compromesso per quanto riguarda gli impegni finanziari del Regno Unito. Quindi non potremo dire in ottobre che passiamo alla seconda fase dei negoziati: prima bisogna fare delle cose. Pensate di entrare in un bar con amici, e di ordinare 28 birre. Poi, improvvisamente. uno si alza e non paga: è una cosa che non si fa. Non si fa così, devono pagare. Devono pagare, e non in un modo impossibile: non cerchiamo vendette. Gli europei devono essere grati ai britannici per molte cose che hanno fatto, in diverse guerre in varie epoche, ma ora devono pagare”.
    M.