Non lasciamo sola la periferia – di Giacomo Barraco

    atac“Apri o ti ammazziamo!”. Siamo ad una fermata ATAC della linea 042 sulla via Polense, fra Roma e Tivoli e sono da poco passate le 19:30 di sabato scorso. Siamo ad Est dalla capitale, a Corcolle per la precisione. L’autobus di linea guidato da Elisa D. B.,anni 33, è in ritardo e questo scatena l’ira di un gruppo di immigrati in sua attesa. In 30 in tutto assalgono il Bus.

    Fa pensare alla “massa aizzata”, e quindi priva di ragione, di cui Elias Canetti tanto parlava nella sua provincia filosofica, ma qui siamo in una provincia romana e una bottiglia scagliata come un dardo manda in frantumi il vetro alle spalle della conducente che terrorizzata riparte, con le porte ancora chiuse. Riparte per correre al capolinea di zona, ma in questa agitata confusione dovrà transitare di nuovo davanti ai suoi assalitori, quindi il bus verrà nuovamente preso di mira.

    L’aggressione ha termine dopo circa 5 minuti con un fortunoso bilancio di danni solo per il mezzo pubblico. “Gli automobilisti dall’altra parte rallentavano per vedere la scena e poi andavano via. Nessuno è sceso per aiutarmi.” Così, illesa e spaventatissima, Elisa descrive l’accaduto.

    Scena analoga domenica. Siamo su via Formignano, Corcolle sempre. Federica G., autista del bus della linea 508, spiega di come sia stata assalita, poco dopo le 21, da altri immigrati con il lancio di pietre. Altra “massa aizzata” quindi. Per un altro disservizio, dunque.

    Telecamere e cabine blindate sembrano oramai le uniche “armi” per dare una maggior sicurezza sulle tratte di periferia; le più problematiche secondo ATAC stessa. Queste spesso sono tagliate fuori aumentando ritardi e disservizi, creando un forte scontento dell’utenza in toto, sia italiana che straniera. Perciò il 1 ottobre prossimo, su volontà del sindacato autonomo Usb, ci sarà lo stop dei mezzi pubblici per 24h. Sarà un classico mercoledì nero per i trasporti pubblici con lo scopo non solo di avere una maggior sicurezza, ma anche di non lasciar soli gli autisti a dover coprire i problemi e i disservizi che vengono a verificarsi su linee troppo spesso soppresse o ridimensionate.

    Va inoltre osservato che i due episodi di cronaca, avvenuti a meno di 24 ore l’uno dall’altro, per una cieco senso civico, hanno scatenato ronde cittadine e rappresaglie verso gli immigrati della zona. In un contesto già tesissimo simili azioni non favoriscono una convivenza pacifica, ma gettano ulteriore benzina su quel fuoco che brucia in quelle aree di periferia già da troppo tempo lasciate a se stesse.