NON PIU’ CASA DELLA LIBERTA’ MA DELLE IDENTITA’: UNA COALIZIONE SOTTINTENDE DELLE CONDIZIONI

’’Faremo di tutto per costruire una coalizione di centrodestra, perché vogliamo vincere le elezioni e dare all’Italia un governo dignitoso, ma fatemi anche dire che le coalizione non si fanno per forza. La coalizione si fa se ci sono le condizioni per farla, altrimenti ci sono altre strade…’’. Come da previsioni ha incassato all’unanimità la rielezione a presidente, poi ha prima presentato l’arrivo dell’azzurra Daniela Santanchè, e poi il nuovo simbolo: ’’Oggi siamo nella seconda fase di Fdi. Ecco, quindi, un nuovo simbolo. Abbiamo scelto di togliere il riferimento ad un altro partito, An, dove abbiamo fatto politica con amore e convinzione. Da oggi non siamo più la prosecuzione di quell’esperienza. Abbiamo scelto di mantenere la Fiamma – spiega – perché siamo figli di quella storia, e vogliamo ricordarci da dove nasce tutto questo. Oggi, però, non siamo più gli eredi di An: quello che facciamo da oggi è il nostro pezzo di strada, non è più la prosecuzione di quello che hanno fatto altri”. Chiudendo il Congresso nazionale di Fdi, Giorgia Meloni tiene a lanciare un preciso avvertimento ad i suoi ’alleati’, Fi e Lega: “Se nel ’94 il centrodestra ha trovato la sua sintesi attorno alla parola libertà – spiega la leader di Fratelli d’Italia – ora deve trovare la sua unità attorno alla parola identità. Questa è la proposta che faremo al tavolo del centrodestra: non più la casa delle libertà, ma la casa dell’identità. Vogliamo diventare sfacciati, non ci poniamo limiti. Saremo movimento di governo. Ora passiamo all’offensiva, rafforzeremo il nostro livello organizzativo sul territorio. Non ci sottovalutate. ’Voglio dire con chiarezza e umiltà, che e’ finito il tempo in cui eravamo considerati i figli di un Dio minore. Adesso dovete fare i conti con Fdi. Noi non saremo un movimento che va al rimorchio, che si accontenta di uno strapuntino e accetta le condizioni imposte da altri. Noi siamo stati e continuiamo ad essere la forza trainante del centrodestra. Vogliamo una condizione di chiarezza sui contenuti e i programmi – precisa la Meloni – Vogliamo una condizione di coerenza: ovvero un patto anti-inciucio, la chiarezza che i voti dati a questa coalizione non possono servire a fare un governo di sinistra. E quando parlo di sinistra, mi riferisco non solo al al Pd, ma anche a M5S. Chiediamo poi una condizione di onestà, vogliamo liste pulite, una selezione delle candidature – afferma invocando un appositato comitato atto a garantire liste pulite – Non ci trasformeremo in una discarica, no a riciclati, trasformisti e traditori. Noi onesti siamo rimasti, pur andando al governo. Non abbiamo nulla da imparare, per esempio, dai cinque stelle”, sottolinea poi rivolgendosi poi agli alleati: ’’ Voglio fare due appelli, uno a Berlusconi e uno a Salvini. A Salvini voglio chiedere di lavorare insieme a una riforma costituzionale che dica presidenzialismo e federalismo patriottico”. Quanto al leader di Forza Italia invece, “rimosso da manovra architettata da consorterie europee, voglio chiedere se è d’accordo a mettere nella nostra Costituzione una clausola di supremazia per dire che la nostra Carta viene prima delle norme europee’’.
M.