Nuovo condono: via interessi e more da multe e tasse locali

Una notizia, che alla luce dal bailamme provocato dal ‘saldo-straccio’ (la discussa ‘rottamazione-condono’ lanciato dall’attuale governo per sanare le pendenze con Equitalia), sicuramente non passerà inosservata.
A quanto sembra infatti all’orizzonte si profila un nuovo condono, relativo ruoli ed ingiunzioni che sono stati notificati dal 2000 al 2017.
Ne parla l’agenzia di stampa AdnKronos che avrebbe avuto visione dell’inedito documento, dove si specifica che anche le “entrate che spettano a regioni e comuni potranno essere condonate”. Ci riferiamo a gabelle come la Tasi, l’Imu, l’Irap e le multe.
L’attenta agenzia di stampa spiega che all’interno della bozza dell’eventuale decreto
Trova posto anche un articolo che cita: ’Estensione della definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali’.
Ovviamente spetterà poi ai singoli enti decidere se acconsentire alle sanatorie che, come da copione, permetterebbero di pagare l’importo dovuto, ‘scevro’ da sanzioni aggiuntive e da interessi.

Al via anche la dismissione degli immobili?

In poche parole, quella che conosciamo come ‘definizione agevolata delle entrate’ (per altro già prevista dall’erario), sarà quindi rivolta anche all’indirizzo degli enti territoriali. Come dicevamo, tale condono – o rottamazione – è rivolta ai comuni, alle città metropolitane, regioni, e province. Dal canto loro, ricevuta la misura ed entrata in vigore del decreto legge, avranno 60 giorni per promuovere lo stralcio ’delle sanzioni’.
Sarà così possibile, spiega ancora l’AdnKronos, veder condonate “sia le somme iscritte a ruolo che quelle chieste tramite decreto ingiuntivo”. Inoltre, scrive ancora l’0agenzia di stampa, “La norma, si legge nella relazione illustrativa, ’introduce la possibilità per gli enti territoriali di disporre la definizione agevolata delle proprie entrate, anche tributarie, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale, stabilendo l’esclusione delle sanzioni’’. Considerato poi che l’80% dei beni immobili della Pubblica amministrazione è per lo più a disposizione degli Enti locali, nella bozza viene specificato anche che, di conseguenza, gli immobili in possesso agli Enti locali rientrerebbero nel piano di dismissioni del governo, in un preciso disegno volto al beneficio degli obiettivi prefissati in tema di finanza pubblica.
Max