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Nuovo ponte Genova, M5s punta i piedi: ”Fuori i Benetton da Autostrade ed i pedaggi dalla Liguria”

Mentre da stamane infuria la bufera circa la decisione della ministra De Micheli, di affidare la gestione del nuovo ponte di Genova ad Autostrade, poco fa il M5s ha tenuto a ribadire con ‘fermezza’ che, rispetto alla vicenda Aspi, il Movimento è assolutamente compatto affinché la famiglia Benetton esca da Autostrade.

Ma sono solo, sul tavolo c’è anche mantenere la promessa secondo cui, il tratto autostradale ligure sarà aperto a tutti, totalmente gratuito.

L’idea è quella di ‘depotenziare’ Atlantia con F2i e Cdp

Dunque due punti fermi sui quali si andrà a discutere senza possibilità di soluzioni altre, Anzi, così come confermato anche dallo stesso Conte, il piano (a scapito di Atlantia, che perderebbe così il connotato di maggioranza), è quello di favorire un ingresso del fondo F2i e di Cassa depositi e prestiti in Autostrade. Tuttavia i grillini sudano freddo: vogliono l’allontanamento definitivo dei Benetton, e per questo sono disposti anche a ‘discutere’ con gli alleati. Oltretutto,  a quanto pare, nessuno del Movimento era a conoscenza della lettera della De Micheli a Bucci, e questo ha finito per ‘avvelenar’ ulteriormente gli animi.

M5s: l’imperativo è via Benetton, cadesse il governo

Al momento, per quel che si sa (“a costo di far cadere il governo” ha ribadito qualcuno), è che la linea condivisa ‘ora’ è via Benetton, altro che, come ‘sussurrato’ nei giorni scorsi, la possibilità di poter accettare nel gruppo la presenza di Atlantia, ridotto all’osso.

Insomma una situazione poco ‘simpatica’ per il premier, la cui opinione diviene ora decisiva.

Di Maio: “Abbiamo promesso ed ora manterremo”

Dal canto suo il ministro Luigi Di Maio, attraverso Fb ha eloquentemente commentato la situazione: “Alle famiglie delle vittime avevamo promesso due cose: che il ponte non lo avrebbero costruito i Benetton, ma un’azienda di Stato, infatti lo hanno costruito Fincantieri con Webuild, e che i Benetton non avrebbero più gestito le autostrade, tantomeno il ponte. Entrambe queste promesse ora vanno mantenute. La politica senta dentro di sé il peso di queste due promesse. E passi ai fatti”.

Di Maio: “La revoca della concessone non è una vendetta”

Tuttavia, si affretta a precisare il ministro pentastellato, “La revoca della concessione non è vendetta, né un capriccio, né uno slogan. È più semplicemente la politica. In politica nulla ha più valore se non ti ricordi degli occhi delle persone con cui parli. Non voglio esprimere sentenze, né alimentare scontri, non ce n’è bisogno in questo momento. Credo solo che vada subito risolta la questione”.

Max