’’Noi siamo all’offensiva, l’ Isis è sulla difensiva e perderà’’ con queste parole il presidente Obama ha annunciato di aver chiesto al Congresso l’ autorizzazione per combattere contro Lo Stato Islamico. Autorizzazione che prevede limitazioni di azione e tempo, ma non di luogo. Il consenso comporterebbe un conflitto a durata triennale con restrizioni sull’utilizzo di truppe sul campo. Nella lettera che accompagna la richiesta, Obama afferma che il ricorso a truppe di terra avverrà solo se ’’assolutamente necessario’’ e che ’’l’autorizzazione fornirà flessibilità necessaria per condurre operazioni a terra in circostanze limitate’’ come azioni di salvataggio, blitz o individuazione degli obiettivi da colpire. Nonostante la richiesta di Obama sembri essere una proposta di unità, tra il presidente e il Congresso, e sembri venire incontro sia ai repubblicani, che cercano un’azione decisiva, sia ai democratici, che non vogliono un nuovo coinvolgimento da durata e dagli sviluppi incerti, si prevede che la discussione possa durare mesi prima di una decisione definitiva e quindi al raggiungimento del voto.
Alla base della richiesta al Congresso c’è la reale minaccia rappresentata dall’ Isis verso tutti i popoli occidentali e orientali; ’’una minaccia alla stabilità dell’Iraq, della Siria e del Medio Oriente e alla sicurezza degli Stati Uniti’’ afferma Obama dopo la conferma dell’uccisione della volontaria americana Kayla Mueller. Secondo l’ Intelligence sono circa 20mila i combattenti stranieri reclutati dallo Stato Islamico, e circa 4mila sono gli occidentali convertiti al fondamentalismo.
’’ Ma non sto chiedendo di aprire una nuova guerra come in Afghanistan o in Iraq’’ rassicura il presidente Obama.