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Odio e politica: dopo Sileri e Fontana anche la Azzolina sotto scorta. Minacce gravi. Un retaggio del ‘Vaffa’?

Se continua così andrà a finire che il premier dovrà pensare ad un nuovo Dpcm per arginare il continuo bisogno di scorte per i membri del governo.

Onestamente non conosciamo l’entità e, soprattutto, l’affidabilità delle minacce espresse – in ogni caso da condannare duramente – fatto è però che, in nemmeno 48 ore, prima Pier Paolo Sileri (vice ministro della Salute), poi Attilio Fontana (governatore della Lombardia), ed ora anche Lucia Azzolina (ministro dell’Istruzione), sono finiti nel programma di protezione che implica la scorta h24.

Crimi: “Sulla scuola vige un clima intollerabile”

L’ultima in ordine di tempo, la Azzolina, come rivelato dalla componente della VII Commissione Istruzione in Senato, M5s Bianca Laura Granato, la quale ha affermato che “La ministra Azzolina oltre ad insulti sessisti ha subito delle minacce per il concorso. Da ieri è stata messa sotto scorta come il sottosegretario Sileri. Hanno tentato di hackerarle il profilo Facebook e il conto corrente”. Subito è seguito il commento del capo politico 5stelle Vito Crimi, che ha affermato: “Sulla scuola si è venuto a creare un clima intollerabile, che poteva e doveva essere evitato. Al ministro Azzolina proprio in questi giorni è stato deciso di assegnare la scorta e a lei va tutta la solidarietà e vicinanza mia e del Movimento 5 Stelle. Agli attacchi e provocazioni strumentali nei suoi confronti, recentemente si sono aggiunti inaccettabili insulti sessisti e minacce, anche da parte di presunti insegnanti. Lucia Azzolina è un ministro competente e coraggioso, andiamo avanti insieme a testa alta nel percorso di cambiamento e di sostegno alla scuola italiana”.

Il M5s della commissione Istruzione al Senato

Dal canto loro alcuni componenti del M5s della commissione Istruzione al Senato hanno diffuso una nota dove s spiega che “Non pensavamo potesse accadere, ma sulla scuola si è creato un clima intollerabile e davvero gravissimo”.

Quindi prosegue la nota, creando a sua volta le premesse per un’eventuale ondata di ‘minacce d ritorno’, “Dopo i ripetuti attacchi che certa politica ha in maniera pretestuosa riservato a Lucia Azzolina, alcuni facinorosi di sono spinti a insultare la ministra, con offese sessiste e messaggi di odio davvero sconcertanti. Ma come sempre odio chiama odio, e si è giunti addirittura alle vere e proprie minacce, tanto che è stato deciso di assegnarle la scorta. Tutto questo è inaccettabile. A Lucia Azzolina va la nostra piena e incondizionata solidarietà. Andiamo avanti insieme a testa alta nel percorso di cambiamento e di sostegno alla scuola pubblica italiana ed alle sue forze migliori. Non saranno queste vili minacce a intimidirci né tantomeno a fermarci”.

Fontana dileggiato anche con scritte sui muri

Spostandoci a Nord, e in un contesto politico opposto a quello di Sileri e della Azzolina, stamane è stata invece la Prefettura di Varese ad annunciare di aver messo sotto scorta il presidente Fontana. Anche quest’ultimo avrebbe subito diverse minacce, tali da alimentare un clima di odio. Non ultime poi, le diverse scritte sui muri – a suo danno – apparse in diverse aree del milanese.

Sileri minacciato per la sua posizione ‘decisionale’

Infine, ma in realtà è stato il primo, come dicevamo anche il viceministro 5stelle della Salute, Sileri, a causa delle minacce ricevute, è stato messo sotto scorta.

Qui, tra le motivazioni ‘uscite’ pubblicamente, si parla di tentativi di corruzione e minacce, che Sileri avrebbe subito in conseguenza della sua attività politica, con un riferimento alla destinazione di fondi pubblici a favore dell’emergenza da Covid-19. Avvicinato dai giornalisti però Sileri ha preferito non parlarne, limitandosi a ringraziare ”le forze dell’ordine per quello che stanno facendo e l’attenzione verso la mia persona”.

Tre politici ciascuno dei quali già con ‘problemi’

Ci spiace moltissimo che questi nostri tre rappresentanti del governo debbano trovarsi a vivere con l’ansia e la paura che possa capitare loro qualcosa di spiacevole, anche se, purtroppo – salvo folli azioni solitarie – l’orribile storia di matrice ‘terroristica’ ci ha insegnato che prima arrivano i ‘fatti’ e poi le ‘parole’.

Tre politici (appartenenti tra l’altro a fazioni politiche opposte), di loro già abbastanza ‘sulle corde’ per differenti motivazioni.

Sileri, in queste ultime settimane è salito alla ribalta delle cronache anche per l’inchiesta de Le Iene circa il ruolo della moglie all’interno di un’azienda che vende dispositivi ed attrezzature mediche negli ospedali della Capitale (così da poter far pensare a dei favoritismi). Il vice ministro si è dunque presentato davanti ai pm di piazzale Clodio denunciando di aver subito gravi minacce.

Nel caso del governatore lombardo (sotto pressione per l’avventatezza con la quale ha voluto riaprire alle attività, e per la gestione sanitaria svolta nel pieno dell’epidemia lombarda), ad ‘impensierire’ le forze dell’ordine, in particolare la scritta ‘Fontana assassino’, vergata sule pareti di una palazzina milanese, in via Vittorelli, in quanto rivendicata dall’inedita sigla:  Comitati di appoggio alla Resistenza’.

Infine, la ministra Azzolina (frasi sessiste a parte che già di per sé meriterebbero le frustate piuttosto che il carcere), si dice sia stata pesantemente insultata anche dagli stessi docenti in quanto, a monte delle invettive ‘peserebbe’ l’imminente concorso da lei indetto. In particolare, sarebbero le modalità ad aver alimentato le proteste: i quiz ‘fisici’, e non il punteggio determinato dai personali titoli acquisiti.

Purtroppo è stata la stessa politica a spargere odio

In verità è ormai abbastanza evidente la gravità e la violenza di certa dialettica che spesso ci troviamo a condannare leggendo i social. Così come, di contro, spesso si dimentica che – in principio – a sdoganare le volgarità nei confronti dei rappresentanti politici, fu proprio Beppe Grillo il quale, quando il M5s era ancora un’utopia istituì addirittura il ‘Vaffa day’. Questo non per sottovalutare o scusare quegli imbecilli che ‘sparano’ invettive e minacce gratuitamente – che andrebbero presi e messi in galera – ma per analizzare anche la misura di una diffusa ‘protesta’ crescente che, aldilà, dei singoli imbecilli, è comunque reale.

Anche questa differenza tra scorte illustri e non…

Non ultimo, senza nulla togliere all’incolumità dei nostri istitutori – assolutamente da ‘proteggere’ – resta però l’amaro in bocca ripensando a quelle decine di donne, le cui denunce per le minacce subite da ex mariti o compagni sono puntualmente cadute nel nulla, e purtroppo poi pagate con la vita, nell’indifferenza istituzionale. Ecco (nello scontento generale), ad aumentare l’odio nei confronti della politica anche questo potrebbe ‘pesare’: l’evidente e  differente lettura delle situazioni…

Max