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Ok al Def: scostamento di bilancio per 55 mld, e deficit al 10,4% del Pil. Crollo della spesa

Ovviamente l’esordio, scontato è che ”Se non si fosse materializzato il cigno nero della crisi epidemica, l’economia italiana avrebbe potuto registrare un ritmo di crescita in graduale miglioramento nell’anno in corso. Tale ripresa avrebbe condotto ad una modesta espansione nel primo trimestre dell’anno, rendendo raggiungibile la previsione di crescita annua dello 0,6 per cento formulata nella Nadef di settembre 2019”.

Però, purtroppo,  con l’avvento della grave epidemia da coronavirus, il Def (Documento di economia e finanza 2020) appena approvato, aumenta il tasso di disoccupazione (ora all’11,6%), e con la ‘forte’ contrazione del 5,7% dei redditi da lavoro dipendente, e la spesa di ciascuna famiglie subirà il crollo record del 7,2%. Dunque passa un Def che, in virtù delle entrate dovute alle privatizzazioni – e conio contributo di altri ‘profitti’ finanziari pari – inciderà annualmente dello 0,2% del Pil per il biennio 2020/21.

“Un poderoso poderoso scostamento di bilancio”

Entrando poi nel merito, Riccardo Fraccaro, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, ha illustrato che ’Il Consiglio dei ministri ha approvato uno scostamento di bilancio pari a 55 miliardi di euro con lo sforamento del deficit al 10,4% del Pil: è una delle più grandi manovre di sempre, necessaria per realizzare la cura shock che serve ad affrontare questa fase di difficoltà che il Paese sta attraversando”. Dal canto suo, ha aggiunto, ’’Il governo continua a mettere in campo tutte le misure che servono, senza vincoli di sorta, per garantire la ripartenza dell’Italia. Chiederemo al Parlamento di autorizzare questo poderoso scostamento di bilancio per dare risorse alle imprese, finanziare gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori, sostenere il sistema sanitario e introdurre strumenti di tutela per tutti i cittadini in difficoltà“.

“Vogliamo far ripartire il Paese in sicurezza”

Fraccaro ha poi aggiunto che “Vogliamo creare le condizioni per far ripartire il Paese in sicurezza, senza lasciare nessuno indietro e puntando a rilanciare gli investimenti. Per questo ci apprestiamo a varare un nuovo provvedimento con cui affrontare l’emergenza legata al Coronavirus, forti della consapevolezza che questo momento ci impone di agire in maniera piena e incondizionata a favore della ripresa del Paese, senza paletti di alcun tipo. È il momento di misure espansive in tutta Europa – ha quindi concluso il sottosegretario – e l’Italia è in prima linea in questa battaglia”.

“Queste misure intraprese aiuteranno la ripresa”

Tornando invece alla bozza uscita dal Cdm, si legge che ”Nel medio periodo sarà inoltre importante assicurare la massima efficacia degli interventi adottati dal Governo affinché le perdite economiche da affrontare quest’anno rimangano temporanee e non vadano ad intaccare in misura strutturale il sistema produttivo e il potenziale di crescita dell’economia. In particolare occorre scongiurare un ridimensionamento del tessuto aziendale e proteggere l’occupazione”. Tuttavia, prosegue il comunicato, “le misure adottate dal Governo per contenere la diffusione del virus e proteggere le imprese e l’occupazione potrebbero favorire una ripresa abbastanza rapida dell’attività economia non appena la crisi sanitaria sarà rientrata. In ragione di ciò ci si attende un parziale recupero del Pil già a partire dal terzo trimestre, che si prolungherà fino alla fine dell’anno”.

Finalmente misure che scavalcano la burocrazia

Sicuramente il passaggio più interessante è quello legato alla ‘burocrazia’, come spiega la bozza: “Arriva un ulteriore pacchetto di misure urgenti, di natura ordinamentale, per una drastica semplificazione delle procedure amministrative in alcuni settori cruciali per il rilancio degli investimenti pubblici e privati“, come appunto gli appalti, l’edilizia, ed il commercio. Infatti, leggiamo, ”L’emergenza Covid-19 impone di accelerare il processo di digitalizzazione e, in alcuni casi, di adottare misure di deroga, eccezionali o comunque temporanee, nel rispetto dei principi generali. Questa esperienza può essere di insegnamento per introdurre semplificazioni di tipo permanente e non più solo eccezionale”.

“Semplificazione delle publiche amministrazioni”

Dunque ecco che arriveranno anche specifiche misure “sia di natura temporanea ed eccezionale, per accelerare subito la ripartenza economica riducendo gli oneri amministrativi e semplificando il regime dei controlli, da incentrare soprattutto sul contrasto all’inerzia delle pubbliche amministrazioni; sia volte a costruire una disciplina a regime ampiamente semplificata, ricondotta ai livelli minimi richiesti dalla normativa europea, orientata alla crescita e alla innovazione, improntata a criteri di qualità della regolazione e di più agevole e sicura attuazione da parte degli amministratori pubblici, con tempi certi”.

Max