OK DELLA CAMERA: CHI DENUNCIA ILLECITI O CORRUZIONE NEL LAVORO SARA’ TUTELATO

    “E’ un altro rilevante passo avanti del Parlamento nella lotta all’illegalità e in favore della trasparenza. Potranno essere d’ora in poi meglio garantiti coloro che, con grande senso civico, decidono di segnalare sui luoghi di lavoro comportamenti illeciti e casi di corruzione. E’ importante che il provvedimento abbia raccolto un larghissimo consenso tra le forze politiche, andando oltre le usuali contrapposizioni tra maggioranza e opposizione. Ed è molto positivo il fatto che la legge nasca anche dalle sollecitazioni di voci della società civile, da campagne di cittadinanza attiva che hanno trovato nelle Camere un ascolto attento”. Così il presidente della Camera lòaura Boldrini, commentando l’ok della Camera (con 357 sì, 46 no, e 15 astenuti), a quello che veine definito il cosiddetto ’whistleblowing’, ossia la proposta di legge contenente le ’Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato’. E’ giustamente raggiante Francesca Businarolo, prima firmataria e promotrice della proposta di legge, “Sono felice, in questi anni ho ascoltato decine di cittadini onesti che hanno fatto il proprio dovere denunciando la corruzione. La loro ricompensa è stato il mobbing e anche il licenziamento. Storia di sofferenza ma soprattutto di grande dignità civile. La legge è dedicata a tutte queste persone che rendono l’Italia un Paese migliore. Era necessario – osserva ancora l’esponente M5S – dare uno scudo protettivo ai cittadini che vogliono impedire che la corruzione si infiltri in ogni angolo del pubblico e del privato. Sono loro i veri eroi civili, noi abbiamo semplicemente fatto il nostro dovere di portavoce: ascoltare un problema e promuovere una legge che difenda gli onesti, gli incorruttibili. Da oggi abbiamo un piccolo pezzo in più di legalità, la strada rimane lunga, ma siamo fiduciosi che la maggioranza dei cittadini è onesta e vuole poter vivere in una società libera da corrotti e corruttori”. A festeggiare, sono anche i deputati M5S della commissione Giustizia, i quali osservano che, “dopo quattro anni di lavoro, finalmente è stata approvata in via definitiva la legge che protegge chi denuncia la corruzione nei luoghi di lavoro sia nella pubblica amministrazione sia nel privato. Una legge necessaria che mancava in Italia di cui si è fatto carico il Movimento 5 Stelle”. Ma cosa si intende per ’whistleblower’? Il termine in inglese sta per ’offiatore di fischietto’, dunque colui che avvertre, segnala. In poche parole, un dipendente (che sia un lavoratore del pubblico o privato), che accortosi di una frode (ma vale anche per i danni ambientali, le false comunicazioni sociali, illecite operazioni finanziarie, casi di corruzione, concussione o negligenza medica), un rischio o una situazione di pericolo, che possano arrecare un danno, altro non fa che segnalarlo all’autorità giudiziaria, alla Corte dei conti, all’Autorità nazionale anticorruzione e, se ne necessario, anche al responsabile nella propria azienda. La novità è che da oggi finalmente il cosiddetto whistleblower sarà più garantito. Dopo la segnalazione infatti, il coscenzioso dipendente non potrà essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito, o sottoposto ad altre misure di ritorsione e, soprattutto, sarà vietato rivelarne l’identità. E’ inoltre previsto, in caso di licenziamento, il reintegro nel posto di lavoro, e l’assoluta nullità di ogni atto discriminatorio o ritorsivo nei suoi confronti: in poche parole, l’onere della prova è invertito: sarà il datore di lavoro a dimostrare che le misure eventualmente ’denunciate’, sono motivate da ragioni estranee alla segnalazione del dipendente.
    M.