Omicidio Balboni, chiesta la custodia cautelare in carcere per il 16enne accusato

    Si continua a scavare nel passato di Giuseppe Balboni, il 16enne trovato privo di vita in un pozzo a Tiola di Castello di Serravalle, ucciso con un colpo d’arma da fuoco da un suo coetaneo. Gli inquirenti stanno analizzando tutto ciò che riguarda Giuseppe, ucciso per un probabile debito di droga. Nel suo profilo Instagram, le ultime inquietanti parole “Se mi volete morto, la fila è lunga”; seguito da circa 246 follower, Giuseppe aveva anche qualche foto, la scritta “ti amo amore”, accompagnata da un cuore e in cima a tutto una parola: “Love”.
    Il 16enne era uscito di casa con il suo scooter il 17 settembre scorso intorno alle 6.45 e non aveva più fatto ritorno; nei giorni scorsi la terribile scoperta: il ritrovamento del cadavere in fondo ad un pozzo a Tiola di Castello di Serravalle a casa del suo killer, un ragazzino di 16 anni di Ciano di Zocca (Modena) che, interrogato dal procuratore capo presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, Silvia Marzocchi, e dal pm Alessandra Serra, nei giorni scorsi ha confessato il delitto. Secondo un primo esame del medico legale, il corpo di Balboni sarebbe rimasto in quel pozzo almeno 4 o 5 giorni ma forse di più, probabilmente dal giorno stesso in cui ha incontrato il suo assassino. Il cadavere presenta ferite compatibili con l’arma del delitto, una pistola calibro 38 legalmente detenuta dal padre del 16enne accusato del delitto. L’uomo è stato denunciato per omessa custodia dell’arma utilizzata dal figlio. Il 16enne, secondo quanto riferito da lui stesso durante l’interrogatorio, avrebbe portato con sé la pistola carica prima di incontrare Balboni il 17 settembre, come eventuale difesa, poiché secondo quanto si apprende avrebbe temuto che la discussione con l’amico degenerasse. ’’Giuseppe Balboni è stato ucciso da due colpi di pistola al volto, esplosi da distanza ravvicinata’’, che ne hanno causato il decesso ’pressoché immediato’’’: questa la versione diffusa attraverso una nota dai carabinieri, che riferiscono inoltre che, su disposizione della Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, sul corpo di Giuseppe è stata effettuata l’autopsia dal medico legale.

    La procura per i minorenni di Bologna intanto, in attesa dell’udienza di convalida del fermo la cui data non è ancora stata fissata, ha chiesto la custodia cautelare in carcere per il 16enne che ha confessato il delitto. La procura contesta l’aggravante dei futili motivi e l’occultamento di cadavere. Sarebbe stato lui solo, infatti, a uccidere Giuseppe e poi a buttarlo in quel pozzo , situato nel cortile della sua stessa abitazione e accessibile attraverso una sorta di botola in cemento, larga appena mezzo metro.

    Ancora da stabilire, invece, è il movente del delitto: secondo gli inquirenti è possibile, a oggi, escludere il coinvolgimento di altri soggetti. L’omicidio sarebbe avvenuto dopo un alterco tra i due ragazzi, avvenuto il 17 settembre scorso, il giorno in cui Balboni è scomparso. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che la discussione fosse relativa a questioni di droga, forse a causa di un piccolo debito.