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Orizzonti nuovi per “La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo” di Sezze

Il docu-film realizzato nella città lepina (Sezze) è una produzione originale dell’Associazione della Passione di Cristo in collaborazione con la Regione Lazio e il Comune di Sezze. Una tradizione viva dal 1933 ora al passo con i tempi nuovi, messa in onda, conquista la trasmissione satellitare e si replica in streaming

Raffaele Panico

La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, da decenni, la sera del Venerdì Santo, sfilava in processione per le vie del centro storico. Ora sarà in edizione televisiva. La sera di Venerdì Santo, 2 aprile, andrà in onda alle ore 21,15, su Lazio TV, canale 12 del digitale terrestre il film documentario realizzato nei giorni scorsi. Successivamente saranno messe in onda diverse repliche su varie emittenti locali e nazionali, con una trasmissione satellitare e in streaming, che ne consentirà la visione da ogni parte del mondo.La città, con ovvia speranza e attesa che dal prossimo anno lo storico evento torni fuori, come tutto il vissuto della comunità dall’emergenze innescate, una dopo l’altra, dalla pandemia covid-19, e si possa tornare alla sua tradizionale processione lungo le vie del paese.

Sezze, comunque, un grande e indubbio vantaggio lo ha ottenuto. È la possibilità di far conoscere l’evento, ora, anche all’Estero e alle tante comunità di italiani nel mondo che tengono alle tradizioni nostrane.

Il film documentario la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo di Sezze”, esalta assieme al valore locale, culturale del meridione laziale, anche il patrimonio storico, architettonico, artistico e paesistico d’Italia. Molte le scene rappresentate, dalla natività alla crocefissione, fino all’imponente figura di Mosè, che nei suoi abiti e nelle movenze, ricorda l’opera di Michelangelo. È un percorso storico e artistico che entra adesso nella filmografia, nel docu-film e – ricorda anche ad un profano – i lavori della grande Cecilia Mangini che esordisce nel cinema documentario, od anche, opere e lavori di Antonio Valente di Sora che, negli anni Trenta, rieditava nelle vie dei borghi il Carro di Tespi, entrambi di grande livello e portata internazionale. Insomma, con franchezza, dopo la pausa dovuta all’emergenza sanitaria con tutte le perdite e tribolazioni, soccorre e arriva il tempo anche della speranza.

E l’attesa sarà, poi, foriera di nuove prospettive per il futuro della comunità lepina (di Sezze) e per il valore del paese, l’Italia nell’insieme. Sono 33 le scene girate nelle scorse settimane in alcuni dei luoghi più suggestivi della cittadina, dal centro storico al Teatro Sacro Italiano, scenografie e palchi teatrali a cielo aperto, dove la “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo” si muove e mostra di essere una scultura in movimento, una sorta di opera teatrale vivente. Il film documentario che ci viene segnalato “è dedicato a tutti i cittadini di Sezze che dal 1933 hanno partecipato e contribuito alla crescita della Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo. Questa edizione sotto forma di film documentario vede la partecipazione di circa 150 attori e figuranti. Per ovvi motivi legati alla pandemia, l’Associazione della Passione di Cristo non ha potuto coinvolgere e rendere protagoniste tutte le persone (circa 700) che ogni anno, fino al 2019, hanno reso possibile lo svolgimento della Sacra Rappresentazione nella sua forma storica e tradizionale. Le abbiamo sentite comunemente e moralmente partecipi, e a loro va il nostro più grande ringraziamento per le emozioni che hanno comunicato e per l’impegno dimostrato negli anni passati.