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Pagamenti in contanti, da domani stop: guai a superare i 2mila euro. Prestiti e donazioni solo ‘tracciabili’

La ‘scusa ufficiale‘, come sempre è quella di ‘stanare’ gli evasori, la realtà dei fatti ci dice invece che il governo mira al ‘controllo totale’ delle nostre azioni e, nonostante continui ad applicare un sistema di tassazione quasi ‘vessatorio’ (per non parlare nei confronti dei commercianti, dei quali lo Stato è ‘socio occulto’ con oltre il 66% di tasse annue), continua a stringere la morsa obbligandoci al pagamento elettronico. Un sistema che implica automaticamente il coinvolgimento delle banche, e dunque spese aggiuntive e gabelle varie in più ogni anno, che certo non toccano i veri evasori i quali, non essendo stati mai censiti, continuano beatamente a godersi i loro gruzzoli all’estero.

Da domani limite dei contanti fino a 2mila euro

Dunque da domani, 1 luglio, entrerà in funzione la discussa misura interna al decreto fiscale (per contrastare evasione, il lavoro sommerso, ed il riciclaggio) che, a detta dei ‘professoroni’ dell’economia, per il nostro Paese significherà qualcosa come 210 mld di euro. Quindi ecco la ‘prima stretta’ al limite dei pagamenti in contante, che da domani non potrà superare i 2mila euro. Chi si troverà a dover spendere o pagare oltre i 2mila euro, dovrà obbligatoriamente ricorrere  al ‘pagamento tracciato’ (assegno, bonifico, bancomat, insomma, alle carte di credito). 

Limite del contante: prestiti e donazioni ‘tracciabili

Ma attenzione: ‘guai’ anche a prestare o donare in contanti cifre oltre i 2mila euro, debbono essere assolutamente tracciabili: il fisco ‘deve’ sapere di ciascun trasferimento di denaro. Quindi chi ha un figlio in difficoltà dovrà ricorrere ad un assegno o a un bonifico bancario’. 

Limite del contante: no ai frazionamenti, sì alle rate  

Attenzione perché è assolutamente vietato tentato di aggirare la normativa dividendo l’importo in più ‘tranches’, sotto i 2mila euro. Altra storia invece per quel che riguarda il frazionamento: la rateizzazione, il pagamento dilazionato, è infatti ammesso. 

 Limite del contante: cosa cambia per i professionisti  

A doversi adeguare alla nuova misura, da domani anche i professionisti, che dovranno accettare il pagamento attraverso il  pos e la carta di credito. In questo caso però il dl fiscale dispone un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni sui pagamenti con carta, e su tutte le transazioni avvenute attraverso strumenti tracciabili per i professionisti, con ricavi fino a 400mila euro l’anno

Limite del contante: ecco le sanzioni che si rischiano

Per quanti violeranno le disposizioni fino ai 250mila euro, andando incontro a una sanzione tra i 2mila e i 5mila euro. Tuttavia per i professionistiobbligati a segnalare una precisa soglia fissata ai fini dell’anti-riciclaggio – la sanzione salirà dai 3mila ai 15mila euro. Per somme superiori i 250mila euro la sanzione è dai 15mila ai 250mila euro mentre, per i professionisti ‘disonesti’, rimane compresa fra i 3mila ed i 15mila euro.  

 Limite del contante: nel 2022 scenderà a mille euro 

Dicevamo che quella di domani sarà un’ulteriore stretta perché quella definitiva, che porterà il tetto a mille euro, entrerà in vigore dal primo1 gennaio del 2022.

Max