PALERMO – NELL’AMBITO DELL’INCHIESTA SULLE FIRME FALSE LA PROCURA CHIEDE PROCESSO PER I TRE DEPUTATI M5S RICCARDO NUTI, CLAUDIA MANNINO E GIULIA DI VITA

Nell’ambito dell’inchiesta sulle firme false, la Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per i deputati nazionali del M5S Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, per ora sospesi, e altre undici persone. E’ stato inoltre chiesto il processo anche per i deputati regionali grillini Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, un cancelliere del tribunale e altri attivisti. I reati contestati, a vario titolo, ai 14 indagati sono il falso e la violazione di una legge regionale del 1960 che recepisce il Testo unico nazionale in materia elettorale. Indagati anche Alice Pantaleone, Stefano Paradiso, Riccardo Ricciardi, Pietro Salvino, Tony Ferrara, Giuseppe Ippolito e il cancelliere del tribunale Giovanni Scarpello, accusato di avere dichiarato il falso affermando che erano state apposte in sua presenza. E ancora l’avvocato Francesco Menallo, ex attivista grillino che consegnò materialmente le firme al pubblico ufficiale per l’autenticazione. Secondo l’accusa del procuratore aggiunto Dino Petralia e del pm Claudia Ferrari, che coordinano l’inchiesta, nell’aprile del 2012 durante la campagna elettorale per le amministrative di Palermo furono ricopiate da un gruppo di grillini oltre duemila firme per un errore formale. A 11 indagati i pm contestano la falsificazione materiale delle firme.