Home ATTUALITÀ Panoramica ambientale, tra letame e nucleare: tra Sogin e inosservanze varie

Panoramica ambientale, tra letame e nucleare: tra Sogin e inosservanze varie

Sempre in tema di “end of waste”, la commissione Ambiente alla Camera ha deliberato un’indagine conoscitiva sul tema. Tra gli obiettivi: “conoscere gli stati di avanzamento delle attività istruttorie legate ai prossimi annunciati decreti ministeriali sull’end of waste ed acquisire informazioni sull’efficacia dell’attuale disciplina transitoria a consentire standard di recupero dei rifiuti adeguati a centrare gli obiettivi prefissati di sviluppo dell’economia circolare”.

Rimanendo sui temi ambientali, è stata presentata nelle commissioni riunite Ambiente e Agricoltura del Senato una bozza di risoluzione sull’affare relativo alla normativa sui nitrati di origine agricola (anche con riferimento alla situazione in Campania oggetto della deliberazione della Giunta regionale n. 762 del 5 dicembre 2017). Relatori sono, per la commissione Ambiente, Paola Nugnes (Misto, ex M5s) e, per la commissione Agricoltura, Giorgio Bergesio (Lega).

Sono otto gli impegni contenuti nello schema di risoluzione proposto dai relatori. Tra questi, si vuole impegnare il Governo “a valutare l’opportunità, anche attraverso gli opportuni colloqui con la Commissione europea, di una revisione dell’articolo 40 del decreto ministeriale del 25 febbraio 2016”, volta a superare la fissazione di un preciso periodo temporale ai fini dell’applicazione del “divieto continuativo di almeno 60 giorni degli spandimenti degli effluenti zootecnici, tenendo conto dei cambiamenti climatici in atto che rendono più opportuna una distribuzione dei medesimi spandimenti in periodi meteorologicamente più favorevoli”; a “individuare e attuare efficaci strumenti per garantire la proporzionalità e l’adeguatezza delle misure di contenimento dell’apporto di nitrati applicate al settore agricolo”.

In settimana si è molto parlato anche di nucleare, in particolare dell’attività di “decommissioning” e delle smaltimento delle scorie. “La Francia è preoccupata che l’Italia non si riprenda i rifiuti radioattivi stoccati oltralpe entro il 2025, visti i ritardi del nostro Paese nella realizzazione del deposito nazionale”, ha detto Davide Crippa (sottosegretario allo Sviluppo economico, in audizione in commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali).

Il sottosegretario ha riportato che il “combustibile esaurito prodotto durante l’esercizio delle centrali nucleari italiane è stato ormai quasi completamente inviato all’estero”. Rimangono da definire le operazioni di trasferimento della quota rimanente (inferiore all1%) con l’invio in Francia di 64 elementi di combustibile presenti nel deposito Avogadro di Saluggia (Vc) del Deposito Avogadro spa. Italia e Francia hanno sottoscritto un accordo negli anni passati per il trattamento oltralpe di 235 tonnellate di combustibile nucleare utilizzato negli impianti nucleari italiani.

La consegna agli impianti francesi sarebbe dovuta avvenire tra il 1 gennaio 2007 ed il 31 dicembre 2015, ha ricordato il sottosegretario. Lo stesso Crippa ha poi sottolineando che “tenendo conto dei tempi necessari all’eventuale nuova validazione della Cnapi da parte dell’Isin e di quelli previsti per il rilascio del nulla osta da parte del Mise e del Mattm, si prevede di concludere l’iter, a seconda che occorra o no una seconda validazione, entro la fine del corrente anno”. Cnapi che, come riportato da Maurizio Pernice (direttore dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, Isin) andrà integrata.

“Noi abbiamo proceduto alla verifica e alla validazione positiva della proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) per la localizzazione del deposito nazionale, tuttavia rilevando la necessità che siano integrati alcuni aspetti che attengono alla documentazione relativa a eventuali interferenze di nuovi impianti militari o dell’Enac. A questo proposito abbiamo chiesto a Sogin di provvedere a integrare la documentazione entro 3 mesi, in modo da poter dare il via definitivo alla proposta di Cnapi”, parole del direttore Pernice. Il caso Sogin rischia di gonfiarsi, sino ad assurgere alla più pesante multa Ue comminabile all’Italia.

Ruggiero Capone