PARIGI – NEI PRESSI DELL’ELISEO UN GIOVANE RADICALIZZATO SI LANCIA CON UN’AUTOBOMBA CONTRO UN CAMION DEI GENDARMI ESPLODENDO. NESSUN FERITO. MORTO L’ATTENTATORE

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    Mentre nel cuore di Parigi con il passare delle ore la tensione andava salendo, a causa della cena ufficiale tra Macron ed il re di Giordania, Abdallah II (questa sera ospite dell’Eliseo), poco dopo le 16 è scattato un allarme che ha letteralmente gelato l’intera capitale francese. Poco distante infatti (ma siamo anche nell’area degli Champs-Elysées), quasi davanti al comando di gendarmeria dell’VIII arrondissement, un’auto furgonata si è lanciata contro un camioncino della gendarmeria. All’impatto è seguita una piccola deflagrazione ed un rogo. Fortunatamente non si sono registrati feriti. In pochi istanti gli agenti hanno letteralmente isolato l’area e, precauzionalmente, per motivi di sicurezzaè stata chiusa la vicina stazione della metropolitana Champs-Elysées-Clémenceau, nel frattempo la prefettura invitava i cittadini a non recarsi – o ad evacuare – la zona interessata dall’accaudto, senza fornire troppi perticoloari, limitandosi ad avvertire che: “E’ in corso un’operazione delle forze dell’ordine”. Da prime sommarie notizie diffuse dal quaotidiano ’Le Parisien’, l’uomo alla guida del furgoncino era un 31enne, orginario di Argenteuil (Val-d’Oise), e sarebbe stato costantemente ’monitorato’ dai servizi di sicurezza francesi in quanto “radicalizzato e armato”. Al momento sembrerebbe che il terrorista sia morto in seguito al violento impatto, e non in ospedale, come comunicato inizialmente, dopo esser stato soccorso dagli stessi agenti. Come dicevamo, a bordo dell’auto è stata trovata un’arma e delle bombole di gas, e questo – fugando ogni dubbio circa le intenzionalità sanguinarie dell’uomo – spiega la volontà di commetere un gesto in grande stile. Ed infatti Pierre-Henry Brandet, portavoce del ministero dell’Interno, riferendosi all’intervento degli artificieri, ha spiegato che “i soccorsi procedono a rilento poiché è in corso un’operazione di sminamento”. Ovviamente si sta anche cercando di capire se l’attentore abbia agito da solo, o vi fosse nei pressi qualcuno pronto a spalleggiarlo, qualora vi fosse stato a monte un piano più articolato.
    M.