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Pasticcio democratico, è caos in Iowa

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Ancora nessun risultato ufficiale dall’Iowa, Stato degli Stati Uniti d’America in cui ieri è iniziata la corsa dei candidati del partito democratico verso la presidenza della Casa Bianca.

Il conteggio finale dei voti dovrebbe già essere noto, ma qualcosa è andato storto. La macchina organizzativa del partito democratico si è inceppata e bisognerà aspettare ancora per sapere chi tra Bernie Sanders, Pete Buttigieg, Elizabeth Warren, Joe Biden e Amy Klobuchar ha ottenuto il maggior numero di delegati da portare alla Democratic National Convention di luglio.

Cosa è successo

In Iowa, così come in Nevada e Wyoming, non si utilizzano le primarie, ma si vota attraverso i tradizionali caucus, vere e proprie assemblee in cui i cittadini si schierano fisicamente dalla parte dei rappresentanti dei candidati che intendono sostenere.

Per la prima volta nella storia dei caucus i responsabili dei seggi delle 1678 circoscrizioni dovevano gestire le operazioni di voto con un’app installata sui cellulari, ma tra malfunzionamenti e inefficienza ci sono state “incoerenze nella segnalazione di tre serie di risultati”, come affermato da Mandy McClure, portavoce del partito democratico nel piccolo Stato rurale del mid-west.

Venuta meno la tecnologia, il conteggio dei voti sta avvenendo in queste ore manualmente. Il partito democratico promette i risultati “as soon as possible”, il prima possibile. Ma intanto mostra il fianco a un tweet del presidente Trump (sempre molto attivo sul social): “Un totale disastro. Nulla funziona, proprio come hanno gestito il paese…”

La reazione dei candidati

La mancanza di dati ufficiali non ha fermato le reazioni dei candidati democratici. Fiducioso il senatore del Vermont, Bernie Sanders, dato in testa nei sondaggi al 29 per cento, sicuro di andare “molto, molto bene”.

Grande sorpresa in casa Buttigieg, ex sindaco di South Bend, il più giovane tra gli sfidanti. I sondaggi lo danno al 25 per cento, sopra ai più blasonati Warren e Biden. Non stupisce la sensazione di vittoria con cui si presenterà alle primarie in New Hampshire l’11 febbraio. I caucus in Iowa, nonostante portino solo 41 delegati (su 3979) alla convention di luglio, hanno un grande valore simbolico; per questo anche un inaspettato secondo posto può essere accolto come una vittoria.

Terza la Warren. Come da pronostico dovrebbe fermarsi intorno al 21 per cento. “Fra meno di un anno Donald Trump sarà sostituito da una donna molto tenace”, ha tuonato la senatrice del Massachusetts senza badare troppo alla mora dei risultati.

Esce sconfitto Joe Biden, l’ex vicepresidente di Obama. I risultati lo danno fermo al 12 per cento, un misero bottino se si pensa che doveva correre testa a testa con Sanders. Biden, che rappresenta il centro moderato del partito, è l’unico candidato che esce da questi caucus fortemente ridimensionato.

Anche Amy Klobuchar, senatrice del Minnesota, sembra poter tirare un sospiro di sollievo e continuare la sua corsa. I sondaggi la danno all’11 per cento, un risultato lusinghiero al di sopra le aspettative.

Ma questi caucus saranno ricordati per il caos più che per i risultati.

Mario Bonito