Home POLITICA ECONOMIA Patto sociale: i manager (Cida) d’accordo con la Cgil

Patto sociale: i manager (Cida) d’accordo con la Cgil

Siamo davanti ad una situazione abbastanza complicata dove, se non si inizia a collaborare, a costruire le premesse affinché il nostro Paese faccia il tanto agognato salto qualitativo, l’alternativa sarà il caos totale, con povertà ed indigenza ad ‘attanagliare’ gran parte della popolazione italiana.
Dunque per questo il presidente dei dirigenti e delle alte professionalità (Cida), Mario Mantovani, ripone grandi speranze nei lavori che caratterizzeranno il convegno organizzato con l’Organizzazione mondiale del lavoro (Ilo), alle 15.30 di domani a Milano all’hotel Michelangelo), proprio dedicato al ‘futuro del lavoro e al lavoro del futuro’. “La proposta del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a imprese e parti sociali, di lavorare insieme per il futuro del Paese – spiega Manovani – tocca da vicino i manager, che utilizzano la leva organizzativa ed economica per valorizzare le nuove tecnologie e le nuove competenze dei lavoratori. L’idea di un confronto più diretto e incisivo tra chi rappresenta lavoratori e imprese nel Paese è suggestiva ed è stata al centro della nostra assemblea la settimana scorsa, convinti che solo dall’unione delle differenze, dal lavoro in comune, possano scaturire le energie necessarie a quel salto di qualità di cui il nostro sistema economico ha assoluto bisogno, superando le vecchie divisioni del lavoro, individuare percorsi innovativi e formulare proposte inedite di regolamentazione del lavoro, per consentire alle imprese più dinamiche di reggere la sfida della competitività globale e guidare su questa via i settori e i territori in cui operano. Occorre anche superare il concetto di welfare tutto centrato sullo Stato, che non appare più sostenibile senza il contributo delle parti sociali e della società organizzata“.

“Dobbiamo allargare la rete di solidarietà”

“Di tutto questo – sottolinea Mantovani – parleremo domani, a Milano, in un convegno che Cida ha organizzato insieme all’Ilo per capire come sta cambiando il lavoro, con l’introduzione dell’intelligenza artificiale, della robotica, dei modelli organizzativi decentrati e di piattaforma. Una fase di profonda transizione che vede al centro il manager, con un ruolo di intermediazione fra tecnologie sempre più integrate con l’azione umana e rischi crescenti di divergenza tra lavoratori”.
Anche perché, osserva ancora il presidente del Cica, “Il lavoro sta cambiando: ciò che abbiamo sempre codificato, come orari, categorie, classificazioni, aspetti contrattuali, perde sempre più di significato. Non possiamo permettere però che i cambiamenti mettano da parte le tante persone che ne subiscono gli effetti negativi, dobbiamo allargare la rete di solidarietà e creare condizioni di lavoro dignitose, inclusive. Il percorso di collaborazione avviato con Ilo ci consente di accedere agli studi e alle idee più interessanti, a livello globale, e di essere presenti nei luoghi in cui si elaborano proposte e soluzioni, destinate a influenzare i processi legislativi. Vogliamo – ha imnfine spiegato il capo diel Cica, -che i manager abbiano voce in questa trasformazione, convinti che la transizione vada gestita per evitare degenerazioni e pericolose fughe in avanti. Per loro natura le parti sociali hanno una visione di lungo termine e il loro dialogo, pur con alti e bassi, dura ininterrottamente da quando esiste la nostra Repubblica. Siamo, quindi, disponibili ad ogni forma di confronto con le forze politiche e sociali per scrivere, insieme, il futuro prossimo del nostro lavoro e del nostro Paese”.
Max