PD: COMMISSIONE GARANZIA, O CON DEMOCRAT O COL ’MEGAFONO’, NO A STRUTTURE PARALLELE

    “Non risultano esistere accordi o intese tra il Pd e il Megafono, che possano consentire agli iscritti del Pd di far parte di altri movimenti politici o agli eletti di aderire a gruppi consiliari diversi dal Pd stesso”. Lo rileva la Commissione nazionale di garanzia del Pd, esaminati i ricorsi riguardanti il movimento siciliano ’’Il Megafono’’. “Ne’ ad iscritti che ricoprano incarichi istituzionali ne’ ad eletti nelle liste del Pd – continua la Commissione nazionale di garanzia del Pd – e’ consentito sottrarsi al dovuto versamento al partito dei contributi cosi’ come previsto da Statuto e Regolamento finanziario”. Fermo restando che “e’ nella natura stessa del partito allargare le sue iniziative, aumentare i suoi contatti con la societa’ e i suoi movimenti, favorire la partecipazione democratica, e, in particolari momenti elettorali, la convergenza di piu’ culture per il successo delle proprie liste, nel rispetto delle norme statutarie e sulla base di accordi politici” e “rafforzare la struttura e la presenza del partito nella societa’ e’ la sostanza del prossimo congresso del Pd”, la Commissione di garanzia ritiene che “l’esistenza di episodi e di presenze collaterali al partito non possa trasformarsi in una organizzazione di iscritti e in una strutturazione parallela articolata, finalizzata ad una presenza permanente sulla scena politica che risultera’ e risulterebbe alternativa e contraria alle normative che disciplinano la vita interna del Pd”. Ritiene infine che “l’opera di rinnovamento e di affermazione dei principi etici che devono informare la vita del partito e la necessaria leale collaborazione non possa essere favorita da formulazioni assolute e indiscriminate di denigrazione e di accusa rivolte al Partito e ai suoi dirigenti”. La Commissione auspica che “in tempi brevi si possa realizzare una verifica dell’attuazione delle considerazioni sopra riportate.