PENSIONATI CONTRO LA PROROGA DEL PAGAMENTO AL 10 DEL MESE

     

    L’INPS fa sapere che soltanto chi ha la doppia pensione Inps-Inpdap  la riceverà, dall’anno prossimo, il 10 del mese. Gli altri 15 milioni la riceveranno come ora, il 1 se la pensione è Inps, il 16 se hanno un assegno Inpdap.La precisazione non soddisfa i sindacati che restano sul piede di guerra. Romano Bellissima, segretario generale Uil Pensionati a proposito dello slittamento del pagamento delle pensioni al 10 di ogni mese ha dichiarato: “Questo Governo crea ai pensionati continuamente problemi, come se i pensionati chissà cosa gli hanno fatto, forse non gli hanno dato il voto, non lo so, ma sono perseguitati”. “Questa è una cosa che non ha alcun senso – dice Bellissima – perché se volevano unire le date bastava unificare tutto al primo. Perché spostare al 10, dimenticando che i pensionati possono avere da pagare affitti, mutui? È una cosa inaudita che noi abbiamo respinto. Adesso ci dicono che il Governo ha modificato la proposta dicendo che verranno spostati solo quelli che hanno la doppia pensione. Anche questa è una cosa ridicola”. “Il Governo – prosegue – faccia cose serie, invece di discriminare continuamente i pensionati. Gli aveva promesso gli 80 euro e non ce n’è più traccia. Gli sta creando una vita ad ostacoli”. Per Bellissima è una “mancanza di rispetto nei confronti delle persone anziane che non ha precedenti nella storia dei rapporti con i governi. Abbiamo avuto problemi con i governi precedenti, ma iniquo come questo governo mai”. “Abbiamo molte rivendicazioni che non trovano risposte, – continua il sindacalista – a partire dal ripristino integrale della indicizzazione che sta impoverendo troppo le pensioni. Il Governo continua a fini propagandistici a promettere 80 euro a destra e a manca ma non li dà a chi ne ha bisogno. L’Istat ha detto che la povertà sta crescendo tra i pensionati e il Governo guarda altrove”. Bellissima annuncia una “mobilitazione permanente di tutti i pensionati”. “Visto che non tiene in nessuna considerazione le cose che noi diciamo e proponiamo perché non blocchiamo la produzione, perché non siamo dei violenti, perché non usiamo atteggiamenti dirompenti, allora – ha detto – abbiamo deciso di partire il 5 novembre con tre manifestazioni a Milano, Roma e Palermo e poi inizieremo con manifestazioni in tutti i comuni di Italia. Con i tagli alle Regioni e di conseguenza alla sanità – ha concluso – saranno ancora una volta gli anziani a pagare il conto. Vogliamo evitare che questo accada e quindi arriveremo, se necessario, ad occupare i consigli comunali se verranno toccati i diritti degli anziani.Secondo i segretari generali di Spi CgilFnp Cisl e Uilp Uil, Carla Cantone, Giggi Bonfanti e Romano Bellissima, si tratta di “un vero e proprio accanimento nei confronti degli anziani”, per i quali il governo “non ha previsto alcun tipo di aiuto e di sostegno”.images.jpg