PER IL DRAMMATICO ROGO CHE ARSE VIVE LE TRE SORELLE NEL CAMPER A ROMA, GLI AGENTI FERMANO A TORINO UN 20ENNE GIÀ CONDANNATO PER LO SCIPPO ALLA STUDENTESSA CINESE TRAVOLTA DA UN TRENO

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    Allucinante: lo scorso 28 febbraio era stato condannato per lo scippo della studentessa cinese Zhang Yao,morta lo scorso dicembre travolta da un treno, mentre inseguiva i ladri nei pressi della stazione di Tor Sapienza. Nonostante ciò oggi gli uomini della sezione omicidi della squadra mobile di Roma, in collaborazione con la squadra mobile di Torino, e su emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, ha arrestato a Torino il 20enne S.S., per l’omicidio plurimo delle sorelle rom Halilovic, arse nel sonno all’interno del loro camper, nella periferia romana di Centocelle. Il giovane, residente all’interno del campo rom di via Salviati, per la morte della studentessa cinese aveva patteggiato una condanna a due anni di reclusione ma, dopo un periodo di detenzione ai domiciliari, il 20enne era già tornato libero. Il rom è stato fermato a Torino, mentre attendeva la compagna che, spiegano gli inquirenti, “costantemente monitorata, nella serata di ieri, si è imbarcata su un traghetto per Genova da dove, nella mattinata odierna, a bordo di un treno, è partita alla volta di Torino, città dove vivono alcuni parenti della famiglia di S.S.”. Appena i due si sono ricongiunti, è scattato il blitz degli agenti, “in considerazione – sottolinea la Questura di Roma – dei gravi indizi di reità raccolti nei suoi confronti, per i reati di omicidio plurimo, tentato omicidio plurimo, detenzione, porto ed utilizzo d’arma da guerra e incendio doloso”. A monte dell’orribile rogo, la Questura di Roma ha accertato chequanto accaduto era legato a problematiche esistenti tra due nuclei familiari, maturate all’interno del campo nomadi di via Salviati. “Il padre delle tre vittime era da tempo entrato in forte contrasto con alcuni componenti della famiglia di lui”. E non caso, prima dell’omicidio delle sorelline, il padre di queste ultime ha raccontato agli agenti di aver subito minacce ed intimidazioni.

    M.