Perdita di fiducia radice dei mali italiani

    Perdita di fiducia radice dei mali italiani: per Conte il recupero della fiducia da parte dei cittadini è la prima medicina per guarire e uscire dalla crisi. Almeno da un punto di vista mentale: più fiducia, per Conte cioè, implica un ripristino della volontà di ripartire. Come chiarito in modo piuttosto esplicito, il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte dal capoluogo toscano dove è in corso il Festival nazionale dell’economia civile ha lanciato un messaggio di speranza e ottimismo nei riguardi di una rinascita economica che passi in primo luogo dal recupero della fiducia da parte dei cittadini. Nel contesto fiorentino il presidente del Consiglio Conte ha parlato di banche “Domani incontro il Presidente Junker e andremo anche a cena insieme. Sicuramente adesso dobbiamo varare e licenziare al più presto il decreto per i truffati delle banche”) e di decreto crescita e, da questi spunti, ha parlato di fiducia e crescita.

    Perdita di fiducia radice dei mali italiani: per il premier Conte la sfiducia frena lo slancio e mina i mercati

    “La radice dei mali dell’Italia è la perdita di fiducia: l’assenza di fiducia negli altri frena lo slancio verso il futuro” e questo alla fine rischia di minare “il funzionamento dei mercati”. Lo stesso Conte non perde tempo e infittisce l’agenda di governo con sempre nuovi briefing, come quello che riguarda l’incontro con Salvini. “Bel pomeriggio insieme nella campagna fiorentina. Bene le parole e le discussioni, rispettando ognuno le idee dell’altro, ma non perdiamo mai di vista la ‘ragione sociale’ per cui siamo al governo: lavoriamo con la massima concentrazione per gli interessi degli italiani”, ha infatti scritto il premier Giuseppe Conte su facebook commentando l’incontro con Matteo Salvini.? E intanto, sul piano della fiducia e della crescita, allo stato attuale delle cose sembra sempre più improbabile andare incontro ad una correzione di manovra. Almeno stando alle parole di Tria. Per il ministro nessuno chiede una manovra correttiva. La crescita zero di cui ha parlato anche Juncker in Tv da Fazio, non implica appunto per lui una operazione del genere. Anche lui Festival dell’economia di Firenze, Giovanni Tria parla del menù per uscire dal pantano: lo sblocca cantieri e il dl crescita contro la stagnazione,  e anche “un grande piano coordinato per il Mezzogiorno, puntato su innovazione tecnologica, formazione, infrastrutture, investimenti pubblici”.