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Pfizer, seconda dose ‘ritardata’: lo sciopero della fame di alcuni cittadini appeso alle decisione del Tar del Lazio (VIDEO)

Mia madre se l’è portata via il Covid il 21 marzo di quest’anno, avrebbe compiuto 80anni ieri. Una malata oncologica con un tumore aggressivo ai polmoni che non ha avuto il vaccino in tempo mentre era costretta ad affrontare le radio e le chemio terapie in ospedale con i rischi di contagio connessi, tutto per i ritardi sui vaccini. E mentre i furbetti di tutta Italia saltavano la fila. E’ stata buttata dentro un container per 2 mesi al cimitero, come una cassetta di frutta. Perché questo non è un Paese civile neanche nella morte“.

Pfizer, seconda dose ‘ritardata’: la protesta del sindacalista del Cobas nazionale, Francesco Iacovone

Aveva già un conto personale aperto, e non da poco, contro questa maledetta pandemia ma, ancora di più, nei confronti di un sistema di – presunte – ‘priorità’ che almeno inizialmente hanno maledettamente complicato l’avvio della campagna vaccinale.

Ma la goccia che ha poi fatto traboccare il vaso per Francesco Iacovone, infaticabile sindacalista del Cobas nazionale, è stata l’improvvisa direttiva secondo cui non vi sarebbe nessun problema ad allungare l’intervallo di inoculazione fra la prima e la seconda dose del vaccino Pfizer. Una ‘soluzione’ (per altro giunta a recupero di moltissime persone fragili ancora non vaccinate), che sulle prime ha lasciato perplessa persino la direttrice italiana Pfizer, dottoressa Marino, che ha tenuto a rimarcare lo spazio dei 21 giorni – così come riporta il bugiardo del farmaco – il tempo giusto.     

Pfizer, seconda dose ‘ritardata’, Iacovone: “Colpito dalla disperazione di tante persone fragili”

Uno slittamento di ben 42 giorni dalla prima dose, che ha suscitato una protesta, come spiega Iacovone, “nata spontaneamente sul gruppo Facebook denominato ‘Il richiamo PFIZER (Comirnaty) lo facciamo dopo 21 giorni’.  Mi sono trovato catapultato dentro una dimensione di disperazione. Ho ascoltato le storie di tanti. Degli anziani e dei malati delle più disparate patologie: storie che spaccano il cuore. A tutte le persone che hanno deciso di lottare per il proprio diritto alla salute il mio più grande in bocca al lupo di vero cuore”.

Pfizer, seconda dose ‘ritardata’, Iacovone: “Non sono solo in questa lotta per i più deboli”

Così, in poche ore, insieme a diversi cittadini del gruppo Fb, il sindacalista è riuscito ad organizzare un esposto con una richiesta di sospensione al Tar del Lazio (che sta valutando proprio in questo ore) e, nel contempo, ormai da 4 giorni, ha iniziato uno sciopero della fame ad oltranza.

Nel frattempo, continua Iacovone, “In queste ore altri cittadini laziali si stanno unendo alla protesta. Come ad esempio Cinzia D., che mi ha scritto: ‘Buongiorno Francesco, io mi unisco a te in questo sciopero della fame #No35Giorni. Ho una epatite ed una tiroide cronica, Ti scrivo per sapere come ti aiuti durante il digiuno.’ Oppure – prosegue Iacovone – come Luana D.V.: ‘Io ho iniziato ieri ( per sostegno alla lotta)’. E poi Alessio M. e Paola C. E molti altri.

Non mi aspettavo un’adesione così forte e compatta – tiene a sottolineare – Dal Gruppo Facebook e per messaggio privato, arriva il sostegno e l’adesione allo sciopero della fare per protesta contro un provvedimento della Regione Lazio che colpisce fragili e anziani. E quello che più colpisce è l’adesione di soggetti fragili gettati nella disperazione e nell’immediatezza”.

Iacovone: “Non solo hanno disatteso le direttive Pfizer, ma inoculano l’AstraZeneca agli over 60”

Al momento, benché ‘messi al corrente’ della singolare protesta, le istituzioni non sembrano curarsene più di tanto, anzi, prosegue Iacovone: “E mentre l’Assessore D’amato comunica l’intenzione di vaccinare i maturandi, lascia scoperte le fasce più fragili della popolazione, spostando in corsa il secondo richiamo Pfizer a 35 giorni. Migliaia di cittadini che hanno già ricevuto già la prima inoculazione e che si sono visti ritardare il richiamo contro ogni evidenza scientifica. Contro le indicazioni del bugiardino Pfizer, degli enti regolatori Ema ed Aifa, contro le dichiarazioni rilasciate dal direttore scientifico di Pfizer Italia secondo la quale ‘bisogna attenersi agli studi scientifici’ e non ad altro. D’amato si appella al Cts ma vaccina gli Under 60 con Astrazeneca, che lo stesso Cts aveva sconsigliato per quelle fasce d’eta“. Dunque, conclude non senza rabbia il sindacalista, “Un fallimento mascherato da trionfo.”

Con la Regione Lazio che ora apre le prenotazioni per i 40enni – ma come detto, fragili e anziani non potranno accedere alla seconda dose nei tempi previsti dalla Pfizer, e dalle approvazioni degli enti regolatori Ema e Aifa – Iacovone prosegue con lo sciopero della fame, che inizia già a minare il suo stato di salute.

Pfizer, seconda dose ‘ritardata’, il Tar del Lazio potrebbe pronunciarsi già entro questa sera…

Ora ogni speranza è aggrappata come dicevamo all’esito del ricorso che in questi momenti è al vaglio dei giudici, in Camera di consiglio, chiamati a rispondere alle richieste loro espresse attraverso gli avvocati Nicola Elmi e Vincenzina Salvatore, i legali che assistono il gruppo di cittadini in attesa del richiamo vaccinale. Tutto questo, rimarca Francesco Iacovone, “Perché se qualcuno vuole minare la mia salute è giusto che quel qualcuno sia io. Perché se qualcuno vuole togliermi questo diritto costituzionale io rispondo con una protesta nonviolenta e determinata…

Francesco Iacovone aspettando la decisione del Tar del Lazio

 

Max