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Piattaforma Rousseau, il Garante  avverte Casaleggio: gravi violazioni

Come è logico che sia, visto che in qualche modo – attraverso le ‘votazioni’ interne al M5s – ‘determina’ la politica del Paese, intorno alla piattaforma Rousseau persiste un’attenzione generale, sia da parte delle opposte fazioni politiche ma, su tutti, in primis del Garante della Privacy, che segue con grande attenzione le vicende legate alla piattaforma.

Ed oggi Antonello Soro, il Garante, è tornato a parlarne spiegando che “Con le affermazioni rese a ‘Povera patria’, il signor Casaleggio ripropone una sua rassicurante lettura delle gravi carenze, sotto il profilo della sicurezza informatica, che contrassegnavano la piattaforma ‘Rousseau’ prima dell’intervento del Garante per la Privacy. Il tentativo di spostare, sul terreno dello scontro politico, un caso di obiettiva e non banale violazione delle leggi, pratica non esattamente nuovissima nello scenario della cronaca italiana, non meriterebbe, di per sé, alcun commento – ha osservato Soro – L’infondatezza delle accuse di ‘politicità’ mosse all’azione del Garante è così palese,  che il provvedimento sanzionatorio non è stato impugnato e le sue prescrizioni, ottemperate, sono state espressamente definite utili a ‘migliorare la piattaforma’ dallo stesso Casaleggio”.

Casaleggio definì la multa una questione politica

Questo, aggiunge ancora il Garante, perché Casaleggio aveva definito “una questione sostanzialmente politica la decisione del Garante di multare la piattaforma, sottolineando di non voler entrare nelle pretestuosità del cosiddetto Garante, che anticipava alla stampa le lettere che doveva recapitare presso di noi con giorni d’anticipo. Non a caso era capogruppo di uno dei partiti di opposizione. Anzi – aveva aggiunto ancora Casaleggio – io voglio ringraziare il Garante e tutti coloro che in questo percorso ci hanno posto degli ostacoli, anche quando erano pretestuosi, perché ci hanno permesso di migliorare la piattaforma e di arrivare dove siamo arrivati”.

“Rivendico la correttezza del Collegio del Garante”

Dunque, ha quindi concluso Antonello Soro, “Valuterò l’opportunità di acquisire la registrazione dell’intervista per tutelare, in sede giudiziaria, i miei diritti e far valere il danno, così determinato, all’immagine dell’Autorità, i cui provvedimenti sono stati sempre improntati al solo obiettivo della corretta applicazione della legge. Respingo, dunque, queste pretestuose affermazioni nella ferma consapevolezza dell’indipendenza di giudizio, correttezza assoluta, massima garanzia che hanno sempre contrassegnato l’agire mio e quello del Collegio del Garante, in questi sette anni”.

Max