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Pomezia, incendio nella notte: sei capannoni distrutti, aria irrespirabile

Immagine di repertorio

Momenti di caos, paura e preoccupazione a Pomezia, dove nella notte è scoppiato un violento incendio, distrutti sei capannoni. La situazione si è tanto acuita al punto che i residenti hanno denunciato: “Aria irrespirabile”.
Sul posto sono prontamente giunte delle squadre di vigili del fuoco: e dopo otto ore di lavoro per spegnere le fiamme si è arrivati ad un primo bilancio.

Sono stati distrutti depositi di gomme e una colonna di fumo nera è visibile per chilometri. Nel pomeriggio via ai rilievi e le campionature dell’aria. I tecnici dell’Arpa Lazio dovranno verificare gli agenti inquinanti.

Pomezia, incendio nella notte: sei capannoni distrutti, aria irrespirabile, via ai rilievi sull’aria

I vigili del fuoco hanno lavorato oltre otto ore per avere la meglio sul vasto incendio divampato questa notte in un deposito di pneumatici di Pomezia. L’allarme è scattato intorno alla mezzanotte da alcuni residenti di via Valle Caia, preoccupati dal forte odore di fumo e dagli scoppi continui. Nel deposito sono andati distrutti otto capannoni, usati come deposito per gomme e mezzi industriali.

Otto squadre dei pompieri hanno cercato di fare il massimo per tutta per la notte per domarlo e per la messa in sicurezza dell’impianto. Da questa mattina all’alba sono in corso le operazioni di bonifica. Sul caso indagano ora i carabinieri di zona. I militari attendono la prima perizia tecnica e poi faranno un sopralluogo all’interno per risalire alle cause del rogo che restano, per il momento, ignote.

Partiranno nel pomeriggio i rilievi e le campionature dell’aria. I tecnici dell’Arpa Lazio atti a verificare la presenza di agenti inquinanti. I residenti della zona segnalano da ore che “l’aria è irrespirabile”. Al momento è il secondo grave incendio divampato nella zona industriale del litorale romano. Lo scorso 10 agosto l’allarme era scattato nel centro rifiuti “Laos” di via dei Giardini. In quel caso a prendere fuoco nei rifiuti erano stati vetri e plastica.