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Ponte Morandi, impresa che ricostruisce legata alla camorra: due arresti

L’impresa ‘Tecnodem srl’ di Napoli, coinvolta nella ricostruzione del Ponte Morandi, è stata coinvolta in uno scandalo che ha portato gli amministratori ad essere arrestati dalla Dia

Ponte Morandi, problemi per la ricostruzione dopo il crollo a Genova

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip nei confronti dell’amministratore e di una donna, che sarebbe una prestanome: l’inchiesta avrebbe rivelato come l’amministratore sia collegato all’ambiente della camorra. La società Tecnodem era stat già rimossa dai lavori il mese scorso

Aggiornamento ore 7.00

La ‘Tecnodem‘, società impegnata nella ricostruzione del ponte Morandi, era stata assegnataria di lavori in subappalto per centomila euro per quanto riguarda la demolizione del ponte, che si svolge in questo periodo.

A maggio era stata già emessa un’interdittiva per l’azienda, esclusa dai lavori, dopo le indagini degli uomini della Direzione investigativa antimafia. Nel frattempo, dopo i due arresti sono in atto delle perquisizioni e sequestri preventivi tra Genova e Napoli.

Aggiornamento ore 9.00

Le persone arrestate oggi dalla Dia di Genova sono Consiglia Marigliano, amministratrice unica della Tecnodem, e Ferdinando Varlese, amministratore di fatto, un pregiudicato di 65 anni di Napoli con domicilio a Rapallo.

In base alle indagini era infatti Varlese il vero amministratore della ditta. Su di lui pende l’accusa è di intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di aver agito per favorire il clan D’Amico, del rione Villa di Napoli. Varlese era stato già condannato nel 1986 per associazione a delinquere.

Aggiornamento ore 11.00