Predappio dice no al fascismo con un pacchetto legislativo ad hoc

    Dopo le polemiche e lo scoppio di un vero e proprio caso nazionale a causa della maglietta shock, a Predappio si cerca di trovare una soluzione concreta contra la diffusione dell’estremismo razzista e dell’intolleranza. Il deputato Luca Pastorino (di Liberi e Uguali) depositerà alla Camera un pacchetto legislativo antifascista che ha l’obiettivo di dare una risposta immediata al crescendo di cortei e manifestazioni nostalgiche, ai saluti romani, alla propaganda e alle provocazioni nere nelle piazze fisiche e in quelle virtuali (web), come l’ultima, avvenuta domenica dove è spuntata la tristemente nota maglietta shock “Auschwitzland”.
    Il “pacchetto” antifascista consiste in tre diverse proposte di legge elaborate da Andrea Maestri, ex deputato e attuale componente della segreteria di Possibile, e Carlo Boldrini, presidente della Consulta provinciale antifascista di Ravenna. Vediamo, in sintesi, che cosa prevedono i testi che arriveranno in Parlamento. Il primo “disegna” l’iter di sospensione e scioglimento di organizzazioni dichiaratamente fasciste, con ideologie razziste o discriminatorie, e la confisca dei beni a queste organizzazioni.
    La seconda proposta intende invece sanzionare la propaganda e il proselitismo di ideologie nazifasciste, in qualsiasi forma viene essa manifestata. Ricalca in parte il disegno di legge Fiano, che non è stato approvato in via definitiva nella scorsa legislatura. In sostanza: si pone il divieto di diffondere immagini, simboli o espressioni che richiamano il partito fascista, come nel caso della maglietta “Auschwitzland”. La terza proposta prevede l’istituzione di un Osservatorio nazionale sul web per monitorare i fenomeni connessi all’uso di Internet. Questo organismo deve avere il potere di sanzionare e chiudere i siti Internet che fanno propaganda razzista e discriminatoria, e predisporre delle campagne di sensibilizzazione contro la diffusione dell’ideologia nazifascista e per diffondere la conoscenza storica sui fatti legati al fascismo.
    “L’antifascismo – spiega Andrea Maestri – non è un’ideologia tra le altre o un’opzione tra le tante: è un fatto costituzionale e repubblicano e le nostre proposte sono una scelta che si colloca esattamente dalla parte della Costituzione e della Repubblica. Anche perché le cronache degli ultimi mesi confermano la pericolosa deriva del nostro Paese e la diffusione preoccupante, negli spazi pubblici e sul web, di parole e pratiche neofasciste”. Sul tema del contrasto alla “marea d’odio” si è espressa tre giorni fa anche la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’olocausto, che ha proposto l’istituzione di un’apposita commissione bicamerale per arginare e contrastare il fenomeno.
    Nei prossimi giorni l’estrema destra italiana – forte di un clima politico favorevole che si sta diffondendo in Europa e che può contare su “laboratori” anche in America (con Donald Trump) e in Sud America (vedi l’elezione di Bolsonaro in Brasile) – darà vita, dopo la parata di domenica a Predappio, a manifestazioni nostalgiche. CasaPound celebrerà la 1 Guerra Mondiale con un corteo nazionale il 3 novembre a Trieste; il giorno dopo Forza Nuova ha convocato i suoi militanti per un corteo a Roma (come quello intitolato “Tutto per la patria” dell’anno scorso).
    I due appuntamenti saranno anticipati il 1 novembre al Campo 10 del cimitero Maggiore di Milano da una celebrazione commemorativa in onore de caduti della Rsi: qui la regia è affidata a Lealtà Azione (attraverso la sua associazione Memento), che alle elezioni del 4 marzo ha sostenuto la Lega di Matteo Salvini.
    “Abbiamo già più volte denunciato – aggiunge Maestri – i pericoli legati alla diffusione di posizioni estremiste, restando spesso inascoltati. Quello che è accaduto a Predappio è solo la conferma di come ci sia bisogno di una risposta, sia sul piano politico che culturale, alla deriva fascista”.