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Prodi bacchetta il Pd: “Non è un club per pochi. Le Sardine? Simpatiche”

“Questo incontro sarebbe importante se il Pd cambiasse alcuni punti del programma ma deve soprattutto cambiare il modo con cui si avvicina alla gente. Prima avevamo tante linee di trasmissione ma questo meccanismo oggi si è rotto. Il problema sarà legare le cariche di partito non alle tessere ma ai successi elettorali che il partito ha avuto nelle Regioni. Io non conosco più di un terzo dei parlamentari di Bologna. Questo non è possibile”.
Così Romano Prodi, intervenendo su Tv2000 dopo la riunione del Pd che ha avuto luogo nell’Abbazia di Contigliano (Rieti).
Il ‘Professore’ non ha dubbi: “Bisogna tornare al rapporto con la gente e finirla con il partito che diventa un club a uso esclusivo di 10 persone che si parlano ed eleggono a vicenda. Alcune volte – ha quindi aggiunto – le riunioni di partito possono essere utili ma anche dannose”.

“Un ‘conclave’ che inaugura un nuovo percorso”

“Ci si accanisce sul numero dei parlamentari, alla Camera sono sicuramente troppi ed è difficile dialogare – ha poi spiegato Prodi commentando l’attuale situazione politica – però il vero problema è riportare un sistema elettorale che faccia in modo che il parlamentare risponda ai suoi elettori non solo durante le elezioni ma anche nei successivi 5 anni. Se il Pd riprende, riammodernandola, questa funzione avrà un successo enorme. Perché questo lo può fare solo il Pd. Vedremo se questo ‘conclave’ sarà l’inizio di tale percorso. La gente ha bisogno di vedere le facce e di dialogare con qualcuno. La politica si fa incontrando e ascoltando la gente”. Infine Prodi ne ha anche per i ‘nuovi media’ che, a suo dire, “hanno portato la crisi dei partiti e a delegare l’autorità mettendo in crisi la democrazia. Il fenomeno delle sardine è stato per me una sorpresa, li vedo con grande simpatia”.
Max