Home BENESSERE Qualità della vita 2019: nasce a Milano e ‘muore’ a Caltanissetta

Qualità della vita 2019: nasce a Milano e ‘muore’ a Caltanissetta

Attraverso un punteggio che passa attraverso componenti come ‘Ricchezza e consumi’, ‘Affari e lavoro’, ‘Ambiente e servizi’, ‘Demografia e società’, ‘Giustizia e sicurezza’, e ‘Cultura e tempo libero’, nello stilare il punteggio ai differenti indicatori attraverso i quali ‘giudicare’ lo stato di salute di 107 città italiane, in occasione della 30ima edizione della ricerca intitolata la ‘Qualità della vita 2019’, quest’anno il quotidiano economico il ‘Sole 24 Ore’ ha portato il numero degli indicatori da 42 a 90.
E ciò che si evince è una sostanziale ‘stabilità relativa’ rispetto alle precedenti. Nel senso che purtroppo chi già eccelleva ha migliorato ancora mentre, le città con maggiori difficoltà, in alcuni casi sono rovinosamente scivolate ancora più in basso.
Dunque non c’è quindi da stupirsi più di tanto se il divario tra l’estremo Nord e l’estremo Sud vanno via allontanandosi sempre di più. Ancora una volta tra le grandi metropoli è Milano la città che ha accumulato maggiori punti, seguita a ruota da Trento e Bolzano. Nella top ten, ecco quindi Trieste (V), e Treviso (VIII), seguite dall’incredibile balzo di 17 gradini di Monza, ora sesta. Quindi Verona (VII, guadagna 7 punti) e, in ordine Venezia (+25), e Parma (+19). Se Bologna, nonostante li calo si posiziona comunque al 14° posto, ecco Firenze che recupera 7 gradini (15°), Cagliari addirittura ben 24 (ed è ora 20°), Genova di 11 (45°), e Torino 5 (33°). C’è da segnalare inoltre l’ottima performance di Bari, capace nonostante tutto di guadagnare ben 10 gradini, finendo al 67 al posto. In tutto questo con la Capitale che, nonostante l’evidente marea di difficoltà che lamenta, quest’anno è riuscita a risalire di tre gradini, agguantando un buon 18imo posto. Ma oltre a Roma sono diverse le città che hanno saputo reagire nell’ultimo anno recuperando.
Come dicevamo, purtroppo, sebbene incastonato in scenari naturali di incantevole bellezza, il Sud continua ad essere rappresentato in prevalenza da città poco ‘qualitative’ in termini di vivibilità quotidiana. Basti pensare che, pur recuperando in una anno ben 13 gradini, la bellissima napoli è ancora all’81° posto.
Fanalino di coda invece Foggia (105), Crotone (106), e purtroppo Caltanissetta (107).

Milano: qualità e lavoro ma poca anche sicurezza

Ad incorniciare il meritato podio, Milano supera a pieno gli standard dei quali si compongono indicatori come ‘Affari e lavoro’, ‘Ricchezza e consumi’, e ‘Cultura e tempo libero’. Tuttavia anche il capoluogo lombardo ha il suo tallone d’Achille, in questo caso rappresentato da ‘Giustizia e sicurezza’ (mica poco). Questo in virtù dei reati denunciati, e dai livelli di litigiosità. Un dato che potrebbe essere letto anche come segno ‘positivo’ per il fatto che, se non altro, a differenza del Sud qui i cittadini non esitano a denunciare.

“A Caltanissetta la situazione è seria ma sono ottimista”

Il grande scrittore Leonardo Sciascia coniò per Caltanissetta un complimento non da poco: “è la piccola Atene”. Eppure, stando a quanto pubblicato, oggi è purtroppo all’ultimo posto. “Lo scrittore è un nostro prezioso punto di riferimento, è nato a Racalmuto ma è cresciuto a Caltanissetta negli anni della sua formazione con intellettuali di altissimo spessore. Noi teniamo alla nostra cultura, abbiamo portato avanti, ad esempio, una stagione teatrale nuova, più fresca”, commenta in proposito il sindaco grillino Roberto Gambino, evidentemente ‘ferito’ dall’impietosa classifica de Il Sole 24 Ore. “Sarebbe troppo facile iniziare con una battuta, – aggiunge ancora il primo cittadino di Caltanissetta – cioè che dopo avere toccato il fondo, con l’ultimo posto nella classifica sulla qualità della vita, non si può che migliorare e risalire la china. Ma non la faccio, perché la situazione è davvero molto seria. Io sono sindaco da pochi mesi e ho trovato una situazione economica molto difficile e complicata. E non posso fare miracoli. Però sono ottimista, devo esserlo per me e per i miei cittadini…“.
Certo, prova a riconsolarsi, “Il dato è provinciale. Non riguarda solo la città di Caltanissetta. Ma c’è anche Gela, ad esempio, che sta vivendo una vertenza importante sullo stabilimento Eni”.
“Mi sono divertito a leggere gli indicatori scelti dal Sole 24 ore per fare questa classifica, pur constatando che c’è una lettura coerente del territorio. Stiamo lavorando anche su dati di sviluppo economico, sono arrivato 6 mesi fa e ho trovato una città in grande sofferenza. Però ci sono dei dati confortanti, ad esempio, sulla giustizia e sulla sicurezza. Noi siamo comune capofila di un distretto socio-sanitario – aggiunge ancora Gambino – e l’unico comune che ha speso il 50 per cento dei fondi europei. Ed è sempre l’unico che ha somme a compenso per i prossimi anni. Noi la testa la stiamo alzando grazie alle politiche sociali che stiamo mettendo in atto. Stiamo programmando uno sviluppo economico ma siamo in emergenza, è inutile nasconderlo. Un mese fa mi sono recato a Roma e sono stato ricevuto dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, perché siamo uno dei comuni più avanti come reddito di cittadinanza, abbiamo dei contenitori pronti dove inserire le persone per l’inclusione sociale”. Ma c’è comunque anche di andare fieri in questa città. spiega il primo cittadino, sottolineando ad esempio l’aumento del numero di studenti universitari del consorzio, perché “non succedeva da anni, io vedo un segnale positivo, e lo voglio dare anche ai miei cittadini”. Ad ogno modo, tiene a specificare, “Gli indicatori sono importanti e noi ne terremo conto, a giorni presenteremo un progetto definito ‘parco urbano’. Insomma, stiamo dando una nuova impronta all’amministrazione comunale e io sono positivo. Devo esserlo”.
Max