Home POLITICA ECONOMIA Quarta dose, l’appello di Locatelli: “Fatela senza rimandare”

Quarta dose, l’appello di Locatelli: “Fatela senza rimandare”

(Adnkronos) – “E’ assolutamente fondamentale che ci sia larga adesione alla somministrazione della seconda dose di richiamo sia per gli ultraottantenni che per gli ospiti delle strutture residenziali per anziani, ma anche per la fascia 60-79 anni con patologia coesistente. E’ importante promuovere la quarta dose e contrastare quella che potremmo definire stanchezza vaccinale, che per certi aspetti può essere messa in conto e anche, se vogliamo, compresa. Ma lo stesso non deve lasciare spazio a una mancanza di protezione”. E’ l’appello lanciato da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), parlando con l’Adnkronos Salute a Milano, a margine della cerimonia dedicata ai finanziamenti alla ricerca scientifica di Fondazione Umberto Veronesi, che si è tenuta il 12 maggio ed è l’occasione in cui vengono premiati i 138 ricercatori destinatari di borse di ricerca e di formazione e specializzazione. 

“Ci sono ormai evidenze che la quarta dose” di vaccino anti-Covid “protegge in maniera significativa sia dal rischio di infezione che dal rischio di sviluppare la malattia grave in questa fascia d’età – ha spiegato – E l’altro dato sul quale vorrei assolutamente insistere è anche l’importanza della quarta dose per i soggetti immunodepressi, che però per loro rappresenta il primo richiamo”. Queste persone, ha proseguito Locatelli, “hanno una risposta meno efficace rispetto al ciclo di vaccinazione primaria, tant’è che per loro sono previste tre dosi come ciclo di vaccinazione primaria, invece di due. Anche qui è importante che vi sia l’adesione alla prima dose di richiamo, che corrisponde per loro alla quarta dose. In questa prospettiva è fondamentale il ruolo sia dei medici di medicina generale, sia anche degli specialisti di patologia che devono aumentare la sensibilità e l’attenzione”. 

L’invito di Locatelli è a proteggersi adesso: “Non pensiamo a settembre-ottobre. Ci sono troppe variabili in gioco per poter prevedere, definire con ragionevole certezza quello che sarà lo scenario autunnale. Adesso – precisa – è importante coprire questi malati”.