Quota 100, il governo assicura: nessuna riduzione su assegni previdenziali

    Il governo Conte sta lavorando in molteplici direzioni, tra cui il fronte delle pensioni. Per scardinare la legge Fornero, la giunta parlamentare ha deciso di puntare su Quota 100, ovvero la pensione anticipata che tiene conto degli anni di contributi versati e di quelli lavorativi. Però tra paletti, punti ancora da chiarire e bocciature da parte delle opposizioni, la gente ancora non ha la piena certezza di andare in pensione in anticipo. Il nuovo provvedimento che il governo varerà non dice nulla sul futuro di migliaia di lavoratori italiani. Una delle perplessità riguardanti quota 100 è inerente alla riduzione dell’assegno per chi anticipa la pensioni. Lega e Cinque Stelle hanno tranquillizzato i più scettici a proposito dei tagli sulla previdenza sociale. La maggioranza parlamentare ha escluso qualsiasi possibilità di penalizzazione per chi usufruirà di quota 100. Va precisato che il nuovo piano pensionistico permetterà di andare in pensione con circa 5 anni di anticipo rispetto a quanto dal piano attuale, per cui l’anno prossimo l’età pensionabile salirà a 67 anni d’età. Con Quota 100, infatti, si può andare in pensione all’età di 62 anni, purché nel contempo si abbiano almeno 38 anni di contributi. Il requisito contributivo è fisso, quindi vale anche per coloro che hanno più di 62 anni. Per accedere a questa misura non bisognerà accettare riduzioni dell’assegno previdenziale dal momento che queste non dovrebbero esserci. Un punto va però sottolineato con assoluta chiarezza. Intervenire sulle pensioni, come ricordato dal presidente dell’Inps Tito Boeri, è un azzardo costoso per le casse dello Stato. Quindi il condizionale, è d’obbligo poiché fino a quando con la Legge di Bilancio 2019 non verrà fatta chiarezza sulla riforma delle pensioni non sappiamo se le dichiarazioni fatte in queste ultime settimane troveranno riscontro nella realtà. Potrebbe succedere, infatti, che per limitare i costi della riforma delle pensioni il governo sia costretto a prevedere delle penalizzazioni anche per la Quota 100, al pari ad esempio di quanto succede per Opzione Donna dove le lavoratrici per andare in pensione a 57 anni e 7 mesi – più 35 anni di contributi – devono accettare un ricalcolo contributivo dell’assegno che, a seconda della situazione contributiva dell’interessata, può portare anche ad una riduzione del 30% dell’assegno di pensione.Per Quota 100 però la penalizzazione, qualora ci dovesse essere, non dovrebbe prevedere il ricalcolo contributivo dell’assegno. In queste settimane, infatti, si è parlato di una riduzione dell’1,5% per ogni anno di anticipo. Chi ricorrerà a questa misura al compimento del 62esimo anno di età, quindi, subirebbe una penalizzazione del 7,5% dell’assegno. Sulla manovra pensionistica è intervenuto direttamente anche il vicepremier Luigi Di Maio, che ha esaltato il nuovo intervento governativo durante la sua partecipazione al programma Domenica live di Canale 5. Quota 100 è incline alla missione di governo di ridurre le pensioni d’oro.”Tagliamo un miliardo dalle pensioni d’oro . Il taglio -ha precisato il vice premier- sarà fatto ai pensionati che godono di assegni elevati per cui non hanno versato i contributi”. La manovra del governo gialloverde “è la prima che non darà soldi ai soliti personaggi”, ma ha i soldi “per ripagare il popolo che ha dovuto pagare per i vitalizi, le pensioni d’oro, i voli di Stato e le auto blu”.