RABBIA E DOLORE NEL PALASPORT DI ANDRIA, ALLE ESEQUIE DELLE VITTIME DELL’INCIDENTE. L’OMELIA: ‘LE NOSTRE TERRE SONO CONSIDERATE LE PERIFERIE D’ITALIA’

“Noi riteniamo che per troppi anni queste terre, le nostre terre, siano state considerate, e forse lo sono ancora, le periferie dell’Italia. Non sono affatto normali quelle prassi di vita e di gestione dell’economia nelle quali non si pensa al valore della vita delle persone ma a calcoli ottusi di convenienze e interesse. E tutto senza scrupoli, generando innumerevoli piccole e grandi inadempienze nei confronti del proprio dovere inteso nel senso più alto e mobile del termine. Il proprio dovere nei confronti di tutte le persone a cominciare dai più deboli”. Un’omelia quella di monsignor Luigi Mansi, arcivescovo di Andria, che taglia il silenzio intorno alle bare di 13 delle 23 vittime del disastro ferroviario accaduto martedì mattina sulla tratta delle Ferrovie Bari Nord. Per l’occasione, visto il gran numero di persone accorse a dare l’ultimo saluto alle vittime, le esequie si sono tenute nel Palasport di Andria, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “E’ stata una prova che ha gettato la nostra comunità che ha pagato il prezzo più caro, e tutta la Puglia nel dolore e nella rabbia. Sento come dovere, a maggior ragione per la presenza della massima carica dello Stato di chiedere, con voce ferma e decisa, giustizia e verità. Lo dobbiamo ai familiari di donne, uomini, giovani che hanno perso la vita”, ha affermato nel corso del suo intervento Nicola Giorgino, primo cittadino di Andria.  Molti i vigili del fuoco presenti (tre squadre di Corato, Molfetta e Barletta), protagonisti di un impegno straordinario nei primi soccorsi dopo il disastro ferroviario. “Abbiamo trovato persone – dice uno di loro che non riesce a trattenere le lacrime – che erano uscite con le proprie gambe ma anche alcuni che erano incastrati. Sembravano degli zombie, piangevano e si abbracciavano. E’ stata dura ma abbiamo fatto un ottimo lavoro. C’era un caldo asfissiante a un certo punto siamo andati in disidratazione”. Numerosi anche i rappresentanti del governo come  il ministro dei trasporti Graziano Delrio, la presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, oltre a molti sindaci della zona. Altre cerimonie funebri si sono svolte a Barletta, Ruvo di Puglia, Corato, Terlizzi, Modugno e Bari. Sul fronte dei feriti, è sceso da 21 a 19 il numero dei pazienti ricoverati negli ospedali pugliesi. Diminuisce anche il numero delle prognosi riservate che scendono da 7 a 6. E’ stata sciolta la prognosi per il bambino che all’ospedale ’’Bonomo’’ di Andria, il giorno dopo la tragedia, ha festeggiato i suoi sette anni. Non è mai stato in pericolo di vita, la riserva di prognosi era solo un fatto prudenziale. Sarà dimesso domani.

M.