Home POLITICA POLITICA ITALIANA “Raggi dimissioni, vergogna”, a Roma lo sciopero contro il degrado

“Raggi dimissioni, vergogna”, a Roma lo sciopero contro il degrado

L’alta adesione allo sciopero dimostra che stiamo dalla parte giusta e che la sindaca non ha capito quello che stava accadendo. Ci aspettiamo che nelle prossime ore ci sia una radicale inversione di tendenza sulle politiche per le partecipate. E’ ovvio che se non ci saranno atti importanti la mobilitazione continuerà“. E’ stato Natale Di Cola, segretario generale della Cgil di Roma, a dare misura dello sciopero generale che oggi ha di fatto (ma in realtà non più di tanto), paralizzato la Capitale. Una mobilitazione massiccia, hanno sottolineato i sindacalisti, secondo i quali “l’adesione allo sciopero è alta, in Ama al primo turno siamo al 75%, in Roma metropolitane al 90%, la maggioranza degli asili comunali sono chiusi”.

Raggi: “Roma ostaggio di pochi sindacalisti”

Numeri e, soprattutto, una sentita partecipazione, che sembra però non aver ‘impressionato’ più di tanto la ‘contestata’ sindaca Raggi la quale, attraverso Twitter ha scritto di “Una minoranza di sindacalisti prova a tenere in ostaggio una città di 3 milioni di abitanti: di lavoratori, di madri e padri che ogni giorno accompagnano i propri figli a scuola, di studenti e pendolari. La maggioranza dei cittadini è stanca di scioperi ingiustificati“.
In realtà i fatti non supportano affatto quanto lamentato dalla prima cittadina pentastellata, visto che la protesta – civile – è andata in onda coinvolgendo moltissime realtà cittadine, che hanno protestato all’unisono contro la gestione cittadina della sua amministrazione. Come ha infatti tenuto a precisare una sindacalista dal palco: “Roma è in ginocchio tutti i giorni, non la mettiamo in ginocchio noi”. Manco stare a raccontare, tra palloncini, canti e bandiere, i ripetuti cori “Dimissioni, dimissioni, vergogna”, per denunciare “il degrado dei servizi pubblici, e la gestione disastrosa delle partecipate”.
Max