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Recovery, Franco: “Pnrr, con i 191,5 miliardi, digitalizzazione, transizione ecologica ed inclusione sociale”

Oggi presso le commissioni commissioni Bilancio, Finanze e Politiche Ue di Senato e Camera, Daniele Franco, ministro dell’Economia, ai fini del cosiddetto Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

Un Piano che, ha spiegato il ministro, “dovrà essere presentato entro il 30 aprile. Poi la commissione Ue valuterà i piani di ciascun paese e avrà a disposizione 8 settimane. Una volta acquisita l’approvazione del Consiglio europeo ci saranno altre 4 settimane per la definizione finale. Questo calendario implica che le risorse europee saranno disponibili alla fine dell’estate”.

Pnrr: l’entità della stima delle risorse per l’Italia ammonterà a 191,5 miliardi di euro

E’ inteso, ha poi aggiunto Franco, “che per la finalizzazione del piano di ripresa e resilienza, occorrerà tenere conto dei dati più aggiornati, che tengono conto del fatto che il regolamento Ue prende a riferimento, per la determinazione dei prestiti, il reddito nazionale lordo 2019, che porterà l’entità della stima delle risorse per l’Italia a 191,5 miliardi di euro, quindi leggermente inferiore al piano individuato a gennaio (pari a 196 mld)”.

Pnrr: digitalizzazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale per crescere

Motivo questo per il quale, i contenuti del Pnrr debbono “essere ambiziosi ma anche credibili e dettagliati. I progetti che saranno presentati attraverso il recovery plan, possono contribuire ad accrescere il nostro potenziale di sviluppo e devono farlo muovendo lungo le direttrici strategiche indicate dalla Commissione, che sono la digitalizzazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale”.

Inoltre, ha tenuto a ricordare il ministro dell’Economia, “Ci sono “2 riforme particolarmente importanti’’ come quelli “della pubblica amministrazione e della giustizia”. Non certo da meno però, aggiunge il ministro, anche “la terza area molto importante di riforma riguarda la semplificazione normativa trasversale. Vorrei ricordare, nel delineare i diversi progetti, che occorre tenere a mente i tempi, molto serrati, richiesti dalla scadenza del pnnr. Bisogna essere molto pragmatici’”.

Pnrr, Franco: “Sarà il Mef a coordinare, con un’audit indipendente chiamata a verificare

Dunque, raccomanda Franco, ’”Serve un cambio di passo nel modo di impiegare risorse’ del recovery plan, e stiamo quindi considerando la costituzione di una struttura centrale di coordinamento del pnrr presso il Mef, a presidio e supervisione dell’efficace attuazione del piano“. Una struttura che, spiega, ’’si occuperà del supporto, della gestione, del monitoraggio degli interventi, della gestione dei flussi finanziari con l’Unione europea, della rendicontazione degli avanzamenti del prrr alla Commissione europea, del controllo della regolarità della spesa, della valutazione dei risultati e degli impatti’“.  A sua volta, questo meccanismo centrale, “sarà affiancato da un’attività di audit indipendente, responsabile delle verifiche sistemiche, a tutela degli interessi finanziari dell’Ue e della sana gestione del progetto”.

Pnrr, Franco: “Molte le migliorie da apportare, come il divario fra Nord e Sud, ed il lavoro giovanile

Infine, il ministro Franco, riassumendo tiene ad evidenziare come, il piano in questione, “ci offre l’opportunità di dare una risposta concreta a vari problemi” del paese, a partire dalle “disparità” tra nord e sud, giovani e donne. In particolare il ministro ricorda che “negli ultimi 40 anni il processo convergenza si è arrestato mentre, il tasso di disoccupazione degli under 30 è tre volte maggiore rispetto ai lavoratori più anziani. In tutto ciò, ha quindi concluso il ministro, il “tasso di occupazione femminile è del 18% inferiore rispetto agli uomini e dell’8% rispetto alla media Ue”.
Max