Recovery, Signorile: “Con Mezzogiorno Federato uniamo poteri a Costituzione invariata”

Federare i poteri delle regioni meridionali per impedire che il Recovery Plan si trasformi in un’occasione perduta. E’ l’ambizioso progetto annunciato da Movimento Mezzogiorno Federato (Mmf), da oggi nuova realtà politica del Paese nata da un appello di Claudio Signorile, storico esponente del Partito socialista italiano, e firmato da un centinaio di personalità provenienti dal mondo imprenditoriale, politico, accademico e del volontariato.  

“Uniamo poteri su progetti, a costituzione invariata”, spiega all’Adnkronos Signorile, presidente di Mmf, a margine dell’Assemblea Costituente del Movimento. Due gli articoli della Costituzione di riferimento: il 117 che individua le materie di disciplina dello Stato, delle regioni o concorrente, ossia di competenza sia statale che regionale; e l’articolo 132 che prevede si possa “disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni ….” o “consentire che Province e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione ed aggregati ad un’altra”. Ma l’attenzione all’articolo 132 “noi la proiettiamo al di là del tempo”. “Allo stato attuale – spiega il presidente di Mmf – guardiamo al 117”.
 

E che risposta avete ricevuto dalle Regioni? “Non ho avvertito la comprensione delle dimensioni e dell’urgenza del problema. Si continua a pensare che sia una cosa di tipo istituzionale, generica retorica, mentre è di grande ed importante urgenza”.
 

“Il problema urgente – prosegue – è quello di federare i poteri delle regioni meridionali per andare unite compattamente: con idee chiare sull’aspetto dei progetti che debbono essere sostenuti; con scelte corrette sul piano delle strategie; con una precisa individuazione dei finanziamenti ed un chiaro richiamo. Il Mezzogiorno federato nell’assegnazione dei fondi del recovery plan deve essere protagonista ed interlocutore a livello del governo nazionale e dell’Ue”.
Obiettivo che Mmf persegue anche grazie a rapporti con Animi (Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia) e Svimez (associazione privata senza fini di lucro, che include nel suo statuto lo scopo di promuovere lo studio delle condizioni economiche del Sud d’Italia). 

“Sono due associazioni che hanno sviluppato questo sistema per il sud di cui noi facciamo parte e lo hanno presentato in modo informale al Presidente Mattarella. Adesso – constata Signorile – il vero problema è mobilitare e penetrare sugli interessi del territorio. Bisogna portare dentro tutta la forza di una realtà di 18 mln di abitanti, produrre progetti e sollecitare le coscienze”. Scongiurando che le proposte di riforme del sud del Paese non siano più indebolite dall’essere “divise, isolate in velleitarie indicazioni anche di grandi progettualità”. Oggi più che mai dopo una pandemia “i cui effetti saranno devastanti se non si trovano degli strumenti adeguati di correzione”. 

(di Roberta Lanzara)