REGIONALI: STRAVINCE L’ASTENSIONISMO – VINCE IL PD – AVANZA LA LEGA –

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    Era già tutto previsto, ma nessuno immaginava che il dato dell’astensione alle regionali di Emilia Romagna e Calabria arrivasse ai minimi storici. Paradossale il fatto che la Calabria registra maggiore affluenza dell’Emilia. Tutto questo non frena l’entusiasmo del premier Renzi che, in una intervista alla radio, ha commentato: “Vittoria netta, bravissimi Bonaccini e Oliverio. Massimo rispetto per chi vuole chiacchierare. Noi nel frattempo cambiamo l’Italia – continua – Il dato dell’astensione è molto alto e deve far riflettere tutti i partiti. Ma i risultati vanno molto bene al Pd, ci siamo ripresi quattro regioni del centrodestra”, aggiunge il premier al Gr1. “Se loro stanno arrivando, noi aspetteremo – prosegue -. Mentre il centrodestra discute della propria situazione noi cambiamo l’Italia. Dopo 20 anni di fallimenti, anche della Lega, Noi lavoriamo per il Paese e alle elezioni si vedrà chi è più forte”. “Avevamo detto che non era un referendum sul governo, ora che il risultato è netto lo diciamo a maggior ragione. L’agenda del governo non muta ma stiamo consapevoli che se usciamo tutti insieme dalla cultura del piagnisteo l’Italia ha un ruolo”. Oltre l’astensionismo altra vera novità nel panorama politico e senz’altro l’affermazione della Lega che ha quasi doppiato il risultato di Forza Italia.  E’ un “risultato storico” quello della Lega in Emilia Romagna e “se fossi in Renzi mi preoccuperei perché le promesse iniziano ad avere le gambe molto corte”. Così il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, intervenendo ad Agorà (Rai 3), sottolineando che il suo obiettivo è “il 51%”. Poi ha aggiunto: “Quando 2 elettori su 3 scelgono di restare a casa è una sconfitta per tutti. Mi insegna che dobbiamo essere sempre più concreti e realistici”. Ad Uno Mattina il leader di Ncd Angelino Alfano commenta: “La sinistra conferma il suo primato in Emilia Romagna e conquista la Calabria. Un elemento molto negativo in un quadro per noi positivo, con il risultato di Nino D’Ascola che ci dà grande soddisfazione e forza. Ma la Calabria è la vera sconfitta, spero l’ultimo errore e l’ultimo disastro di un centrodestra che ha preteso di andare diviso e ha consegnato al centrosinistra il governo della Calabria, con la quale passano al centrosinistra quattro regioni”. In Forza Italia cresce il malumore; scrive Raffaele Fitto sul suo blog. “Mi auguro che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega. E sara’ bene ricordare, passo dopo passo, tempi e modalita’ delle scelte che sono state compiute – con clamorosi errori – per definire le candidature e le alleanze”. Lo scrive Raffaele Fitto sul suo blog. 

       “Non abbiamo il diritto di nasconderci dietro l’astensione, che colpisce soprattutto noi, aggravando la tendenza gia’ manifestatasi alle Europee”, aggiunge, “Dalle Europee a oggi, abbiamo perso 6 mesi. Che dovevano servire (come proposto da tanti di noi) sia per un serio rilancio sui contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini e dal superamento del metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento”. Non ha senso, e’ perfino incomprensibile la mortificazione umana e politica degli attuali deputati e senatori: da giorni tutti gli organi di informazione, senza alcuna smentita, accreditano la tesi della disistima da parte del presidente Berlusconi per i suoi parlamentari”, continua Fitto, “Cosi’ come il problema non e’ certo il coinvolgimento e la selezione di 25 giovani: ne servono, semmai, 250 o 2500… Ma tutti (giovani e non) devono essere scelti democraticamente, dopo una corsa basata sulle idee e sul consenso, portando nel nostro movimento le regole elementari di competizione e sfida proprie dei grandi partiti delle democrazie anglosassoni, per fare un solo esempio”. 
       Quindi “Basta con le nomine. Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilita’, bocciate senza appello dai nostri elettori. E soprattutto basta con una linea politica incomprensibile, ambigua, che oscilla tra l’appiattimento assoluto verso il Governo nei giorni pari, e gli insulti al Governo nei giorni dispari”. 
       Ora, secondo Fitto, “Serve un’opposizione che sfidi il Governo in positivo predisponendo e organizzando una chiara alternativa. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve letteralmente rifondarsi”.