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Regionali, un ‘pari e patta’ che forse delude qualcuno, ma alla fine non accontenta nessuno. Debacle M5s

I giochi sono fatti. Quando mancano ormai veramente una ‘manciata’ di schede da scrutinare, per lasciare alle spalle questo ‘atipico’ Election day,  potremmo quasi affermare ‘Salomonicamente’ che è finita ‘pari e patta’.

Il centrodestra, ‘tradito’ dalla debacle di Fitto in Puglia, forse non ha ottenuto la vittoria schiacciante che sperava ma, a conti fatti, oltre ad essersi annessa le Marche (un tempo altra roccaforte della sinistra), come ha ricordato Salvini, oggi nel paese, a livello regionale vanta 15 poltrone decisive su 20.

Dalla parte opposta, oltre che brindare alla vittoria di De Luca in Campania e, come dicevamo, di Emiliano in Puglia (che riequilibra il tutto), c’è soprattutto da tirare un sospiro di sollievo per la Toscana, ben difesa da Eugenio Ciani malgrado il duro attacco della Ceccardi.

Forse chi veramente esce malissimo da questa tornata è proprio il Ms5 che, attraverso Di Maio, ha però trovato conforto dal successo raggiunto con il referendum.

Ma entriamo nel merito di ciascuna regione.

TOSCANA – Dunque, come 266 seggi già scrutinati, in Toscana il candidato del centrosinistra Eugenio Ciani (47,37%), inizia a guardare Susanna Ceccardo, del centrodestra (42,28%), dall’alto.

A seguire (con uno striminzito 6,2%), ecco la pentastellata Irene Galletti, seguita da Tommaso Fattori, il cui sostegno costituito da una lista civica, gli ha fruttato un 2,4%.

PUGLIA – Quando la copertura del campione ha superato il 26%, nella sua terza proiezione del Consorzio Opinio Italia per Rai, conferma per il governatore del centrosinistra uscente, Michele Emiliano,  un felice 46,8% rispetto al 38% del suo rivale del centrodestra, Raffaele Fitto.

Anche qui, al terzo posto, troviamo il M5s con il 10,7% raccolto da Antonella Laricchia mentre, Ivan Scalfarotto (Italia Viva), è al 2,3%.

VENETO – Come promesso, la ‘sua’ lista per il centrodestra ha fatto scintille, ed il governatore Luca Zaia, dopo oltre 70 sezioni scrutinate, vanta un umiliante 79% a danno del candidato del centrosinistra, Arturo Lorenzoni, al palo con il 13,8%.

CAMPANIA – Terza proiezione per la Campania (con una copertura campione del 15%) dove, l’attuale governatore del centrosinistra, Vincenzo De Luca, ha già in tasca un ottimo 64,9%, rispetto al suo rivale del centrodestra, Stefano Caldoro, fermato al 20,2%.

Anche lui segue il M5s, con il 12% di Valeria Ciarambino.

LIGURIA – Anche il presidente uscente Giovanni Toti riscuote il consenso sperato, guadagnando in 32 sezioni scrutinate un rassicurante 60,29% dei voti. Malgrado fosse sostenuto da Pd e M5s, Ferruccio Sansa non sta andando oltre il 35,82%.

MARCHE – Una sorpresa… annunciata quella costituita dal 48,4% guadagnato da Francesco Acquaroli per il centrodestra il quale, stando alla seconda proiezione (parliamo di una copertura campione del 14%),avrebbe lasciato al suo rivale del centrosinistra, Maurizio Mangialardi, un 36%.

A seguire due liste civiche, una per Gian Mario Mercorelli (10,2%), e l’altra per Roberto Mancini (2,5%).

Max

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Max Tamanti