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Rem, bonus, licenziamenti, colf ed ammortizzatori: ecco cosa promette il decreto maggio

Dunque, salvo ulteriori complicazioni (era aprile), entro domenica prossima molto probabilmente sarà varato l’atteso ‘decreto maggio’.

M vediamo insieme cosa si legge nella bozza, quale misure andremo finalmente a ‘toccare con mano’ dopo mesi di immobilità forzata.

Ammortizzatori sociali – Intanto il decreto si propone di ‘azzerare’ l’indegno ed insopportabile ritardo nei pagamento degli ammortizzatori sociali. Ora il datore di lavoro che  come previsto – non può anticipare il trattamento, potrà inoltrare  la richiesta del pagamento diretto, comunicando la domanda entro la fine del mese relativa all’inizio del periodo di sospensione o riduzione dell’attività. Di contro, le amministrazioni competenti (rispetto a quello del periodo di integrazione richiesto), comunicheranno l’ok entro il giorno 20 del mese successivo, così che il datore lavoro potrà a sua volta comunicarlo all’Inps il quale, disporrà il pagamento entro la fine dello stesso mese. U meccanismo comunque ‘ingarbugliato’ ma sulla carta si dice pratico.

REM – Eccolo l’atteso Reddito di emergenza, che andrà a sostegno delle famiglie con un Isee inferiore ai 15mila euro, e impossesso di un patrimonio mobiliare sotto i 10mila. Il sostegno potrà essere steso fino a 20mila euro, in virtù del numero dei componenti del nucleo famigliare. Il sussidio sarà riconosciuto per tre mesi, e varierà da 400 euro mensili, fino ad un massimo di 800 euro mensili. Qualora il nucleo usufruisse già del Rdc 8Reddito di cittadinanza), il Rem andrà a integrazione.

Stop ai licenziamenti – Dopo i due mesi contemplati nel precedente dl di marzo, ora ecco l’estensione di altri 3, per cui lo stop sarà ora di 5 mesi complessivi. Sospeso anche l’incremento contributivo per tutti i contratti a tempo determinato rinnovati entro il 31 agosto 2020.

Bonus colf e badanti – Come promesso, ecco anche il bonus per le badanti e le collaboratrici domestiche. In questo caso il sussidio è proporzionato alle ore di lavoro settimanali, laddove stabilito contrattualmente. Si tratterà di 400 euro mensili, se si lavora sotto le 20 ore settimanali, e di 600 per quanti, sempre da contratto, svolgono più di 20 ore di lavoro nell’arco della settimana.

Congedi straordinari – Per il genitore che lavora è estesa al 30 settembre la possibilità di poter usufruire di un ‘congedo straordinario’, per curare i figli rimasti a casa, a causa delle chiusura delle scuole. Inoltre, è stato inserito un nuovo articolo che prevede la detrazione Irpef sulle spese per i centri estivi (per minori di 16 anni), pari ad un importo però non superiore ai 300 euro per i contribuenti aventi un reddito complessivo annuo entro i 36mila euro.

Max