RENZI IN GIAPPONE, NON SPARLARE DELL’ITALIA SIGNIFICA VOLERLE BENE

“L’Italia ha finalmente svoltato dopo anni di decrescita infelice. Segno più su tutto, da turismo all’export, dall’attrazione di investimenti esteri a nuovi posti di lavoro. Segno che con le riforme le cose cambiano. Ma serve anche più consapevolezza e amor proprio: voler bene all’Italia significa smettere di spararle e spararle contro”. Così il premier Matteo Renzi, su Facebook, illustrando gli obiettivi della sua missione in Giappone, “per noi un paese amico e partner, innamorato dell’Italia e degli italiani”. Il Giappone è per noi un Paese Amico e partner, innamorato dell’Italia e degli italiani. Se ci guardassimo con lo stesso sguardo d’affetto con cui ci guardano i giapponesi avremmo più fiducia nei nostri mezzi: ci servono meno piagnistei è più voglia di rimboccarci le maniche. Sarò tra Tokyo e Kyoto fino a domani sera. Appuntamenti economici, certo, visto che noi e Giappone siamo comunque due dei soli cinque paesi al mondo con export manifatturiera superiore a 100 miliardi di dollari (insieme a Cina Germania e Corea del Sud) : ma anche accademici e culturali (Università delle belle arti di Tokyo, museo di Kyoto) e ovviamente istituzionali a cominciare dall’Imperatore e dal premier Abe. L’Italia ha finalmente svoltato dopo anni di decrescita infelice. Segno più su tutto, dal turismo all’export, dell’attrazione investimenti esteri ai nuovi posti di lavoro, al pil dopo undici trimestri negativi. Segno che con le riforme le cose cambiano. Ma serve anche più consapevolezza e amor proprio: voler bene all’Italia significa smettere di spararle e sparlarle contro. E fare di tutto per guardarci con gli occhi di chi ci vuole bene. Non di chi si lamenta soltanto.